Samarate, Luca Macchi: «Accuse dettate da inutili nervosismi e dalla fretta di esprimersi ma soprattutto prive di fondamento» - ilBustese.itEconomia>Giovani disoccupati: sei su dieci non sono disposti a trasferirsi all'esteroGiovani disoccupati: sei su dieci non sono disposti a trasferirsi all'esteroSecondo l’Istat sei giovani disoccupati su dieci non sono disposti a trasferirsi all’estero. 3,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock2 milioni di under 35 non lavoro e non studiano.di Virginia Villa Pubblicato il 27 Ottobre 2017 alle 17:30| Aggiornato il 16 Marzo 2021 alle 11:05 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatadisoccupazione#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Stando ai dati dell’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica, circa sei giovani disoccupati su dieci non sono disposti a trasferirsi all’estero per trovare lavoro, preferendo, invece, lavori part-time o a termine. Sempre secondo questa statistica, sarebbero addirittura 3,2 milioni di under 35 non lavoro e non studiano. I dati rivelano inoltre che i giovani residenti nelle regioni meridionali d’Italia segnano un numero di ingressi nel mondo del lavoro molto inferiore al resto del Paese.Giovani disoccupati in ItaliaNon è una novità e i dati ISTAT lo confermano; l’Italia è un paese dove è molto difficile per un giovane sotto i 35 trovare lavoro. Molti studiosi della materia sostengono che il problema non sia così esteso come fanno credere le statistiche, ma che vi sia una sorta di esagerazione volta a fare della questione un dramma. Certo, ma l’intero ragionamento sul quale questi studiosi si basano, non può però giungere alla conclusione che la disoccupazione giovanile non sia un problema attuale.Molti sostengono anche che parte della responsabilità sia dovuta alla scuola che non riesce a formare adeguatamente gli studenti. Secondo queste persone, il problema sarebbe risolvibile incrementando la qualità del sistema scolastico, aumentando i rapporti della scuola con le aziende, così da garantire una continuità tra istruzione e impiego. Ma se un’azienda non dispone di fondi sufficenti a permettersi una nuova assunzione, il problema torna a presentarsi.Un altro aspetto del problema non trascurabile sono le leggi che i sindacati impongono a chi assume dei lavoratori al di sotto della maggiore età. Esistono infatti delle leggi rigide su cosa il minore possa e non possa fare, che il datore di lavoro deve rispettare per non incorrere in sanzioni amministrative. Risulta quindi molto difficile per un’azienda assumere un minore, conoscendo tutti i limiti a cui sarebbe sottoposto.I dati ISTATAndando a vedere nel dettaglio i dati ISTAT, in Italia, sei giovani disoccupati su dieci non sarebbero disposti a cambiare casa per trasferirsi all’estero, dove poter trovare lavoro. Da quesi dati emerge, inoltre, che un giovane su quattro ha un lavoro a termine e, sempre uno su quattro, lavora a orario ridotto. Questo accade perchè, nella maggioranza dei casi vi è l’impossibilità di trovare un lavoro a tempo pieno e indeterminato.I dati si fanno ancora più critici se si va a vedere la situazione da una prospettiva più generale. Essa rivela, infatti, che sono circa 3,2 milioni i giovani under 35 che non studiano e non lavorano.Le statistiche, poi, fanno anche una fotografia della situazione lavorativa giovanile sotto il profilo territoriale evidenziando che i giovani residenti nelle regioni meridionali d’Italia segnano un numero di ingressi nel mondo del lavoro molto inferiore al resto del Paese, essendo quindi molto più svantaggiati nell’inserimento occupazionale.Per lo specifico, è occupato il 42,7% dei giovani che hanno frequentato scuole o università in meridione; il 65,5% quei giovani che hanno studiato in istituti del centro Italia e 73,2 coloro che hanno intrapreso percorsi di studio al nord Italia.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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