Val Masino, 17enne si tuffa nel torrente e viene trascinato via: disperso

Alberto Genovese, nuova condanna a un anno e tre mesi: tentata violenza sessualeLe storie sono l’essenza della nostra identità. Senza di esse,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella saremmo personaggi erranti in cerca d’autore. È per questo che le trame ci seducono, ci plasmano e ci cambiano la vita, perché sono motori di altre storie, sono macchine del desiderio, specchi e alternative di immaginario e casse di risonanze di altre vite. Per questo quando ci riflettiamo in una vicenda, anche se questa è lontanissima da noi a livello spazio-temporale, non possiamo fare a meno che fare entrare quel mondo e la sua complessità in sintassi con la nostra stessa esistenza, soprattutto quando a scrivere, condurre e immaginare è qualcuna a cui la penna non è scontato che venga offerta.Un esempio potente di questa dinamica si trova nella nuova serie Apple TV+, La donna del lago, disponibile dal 19 luglio, basata sul romanzo omonimo di Laura Lippman. Finché il leone non racconta la storia, il cacciatore sarà sempre l’eroe. È così che esordisce il personaggio di Cleo Sherwood (Moses Ingram), che rappresenta la voce silenziosa e inascoltata della storia, significando che è il potere la vera e unica penna che traccia la linearità delle storie e che fabbrica la memoria. Ma questo meccanismo, a volte, può essere disinnescato.La donna del lago, la serie Apple TV+ tra noir e dramma sociale

Nizza, incendio in un edificio: 7 morti, tra loro 3 bambiniDramma in Trentino, trovati morti in casa il giornalista Tiziano Bianchi e la mamma Caldo estremo e temperature record: oggi e domani bollino rosso in 11 cittàIl cane Ziggy nuota cinque ore per tornare a casa dopo essersi perso in mare a PellestrinaRagusa, incendio nella casa dell'ex fidanzata: fermato un 28enne