Gisella Cardia, parla l'avvocato: "Non è scappata, è in preghiera"Intelligenza artificiale,ETF cosa sanno gli italiani e che atteggiamento nutrono nei suoi confronti? A quanto pare, sono cautamente ottimisti e fiduciosi, ma ancora piuttosto impreparati a riguardo. Una persona su due ne sa poco e quasi una su tre non ha ancora mai utilizzato tecnologie basate sull'Ia. Inoltre, sempre una persona su due non conosce l'Ia generativa, quella cioè che crea nuovi contenuti, come ChatGpt. C'è ancora strada da fare, anche se emerge qualche segnale positivo, stando al quarto Rapporto Ital Communications-Iisfa (Associazione italiana digital forensics) sull'Intelligenza artificiale in Italia, presentato mercoledì 24 luglio, realizzato in collaborazione con l'Istituto Piepoli e Assocomunicatori.I datiL'Intelligenza artificiale, secondo la ricerca, suscita un'impressione positiva sul 37% degli italiani, un altro 37% mantiene una visione neutrale, mentre il 21% esprime paura e diffidenza. Inoltre il 66% si dichiara molto o abbastanza ottimista sugli sviluppi futuri dell'Ia e il 63% è fiducioso nei confronti dei sistemi di Ia. È comunque ancora scarso il livello di conoscenza e competenza in tema di Ia: il 47% degli italiani dichiara di saperne poco e un 6% di non saperne nulla.Differenze generazionaliLa componente generazionale è tuttavia discriminante rispetto al livello di ottimismo e fiducia, visto che è direttamente proporzionale all'abbassarsi dell'età e viceversa. Anche rispetto al livello di conoscenza/competenza i giovani ne sanno decisamente più degli adulti: il 62% tra i 18-34enni dichiara di avere conoscenze in materia, rispetto al 36% degli over 54. E se il 31% degli italiani non ha ancora utilizzato tecnologie basate sull'Ia, sono soprattutto gli ultra 54enni a essere più distanti (43%).«Timori ingiustificati»È proprio il dato relativo al timore degli over 50 dell'impatto dell'Ia sull'occupazione a colpire il sottosegretario con delega dell'Innovazione tecnologica e alla Transizione digitale, Alessio Butti. «Non condivido – ha detto partecipando alla presentazione del rapporto– lo scenario distopico che viene spesso rappresentato», perché con l'Ia dopo «un momento di stagnazione», se «saremo tutti bravi l'occupazione risalirà». Per farlo, ha proseguito, occorrerà «lavorare in sinergia con tutti gli stakeholders nell'ottica di cambiare i profili di formazione».«Non dobbiamo osservare il fenomeno e accettare quello che succede, dobbiamo essere noi esseri umani a regolare e gestire questa partita» ha avvertito anche il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, intervenendo anche lui all'evento.Fake news e disinformazioneEmerge, infine, quanto l'Ia sia strettamente collegata ai temi della disinformazione e delle fake news. «È proprio l'Ia che rende più semplice la creazione e la diffusione su larga scala di contenuti falsi a un pubblico mirato», ha spiegato Domenico Colotta, presidente di Assocomunicatori e founder di Ital Communications. «Tuttavia – ha aggiunto – essa è in grado di offrire anche enormi opportunità in quanto consente di identificare e bloccare in modo efficace l'enorme mole di disinformazione pubblicata online con l'aiuto di algoritmi addestrati» Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Luglio 2024, 18:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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