New York, evacuazione d'emergenza di un aereo a causa di un passeggero indisciplinatoIl belga dominatore: per la prima volta un corridore vince nella stessa edizione dei Giochi l'oro in entrambe le prove. Argento e bronzo alla Francia,analisi tecnica con Madouas e Laporte. Male gli italiani Filippo Grimaldi Giornalista 3 agosto - 18:19 - MILANO Remco Evenepoel regala uno storico bis al Belgio, conquistando anche la medaglia d'oro nella prova su strada, dopo avere trionfato in quella a cronometro: nessuno nella storia dei Giochi aveva ottenuto un risultato così prestigioso nella stessa edizione. Secondo e terzo posto per la Francia, con Madouas (a lungo in testa) e Laporte. Senza fortuna la prova degli italiani, con Bettiol, Mozzato e Viviani lontanissimi dalle posizioni di testa. che finale— La corsa si è decisa ai -29 dall'arrivo, quando Evenepoel ha agganciato Healy al comando della corsa, con Madouas, Kung e Haller. Lì c'è stata la prima frattura fra gli uomini di testa, visto che solo Madouas ha retto il ritmo imposto dal belga, mentre nel gruppo provavano ad uscire Van der Poel e Van Aert, con continue accelerazioni che hanno fatto il vuoto alle loro spalle. Ma là davanti Evenepoel è stato una furia: sempre in testa, chiedendo invano il cambio a Madouas, che gli ha scosso il capo negandogli l'aiuto. Nel frattempo, con gli inseguitori lontani, a quasi un minuto, Evenepoel ha strappato quando mancavano 14 km al traguardo facendo il vuoto alle sue spalle. E lì c'è stato un fantastico monologo sino all'arrivo, in mezzo a una cornice di pubblico da favola - si calcola oltre un milione di persone a bordo strada nel tratto cittadino -, che neppure una foratura ai -3,9 dal traguardo è riuscito a rovinare. Lì Remco ha avuto un sussulto, è sceso dalla bici, ne ha chiesta un'altra, perdendo comunque solo undici secondi rispetto a Madouas, che ha salvato il secondo posto precedendo di poco Laporte nello sprint finale per il bronzo. lunga fuga— La prima fase della corsa era stata caratterizzata da una lunga fuga (che aveva raggiunto anche i 15' di vantaggio) che ha avuto come protagonisti Ed Doghmy (Marocco), Kagimu (Uganda), Rougier-Lagane (Mauritius), Chaiyasombat (Thailandia) e Manizabayo (Rwanda), senza che il gruppo dei migliori accennasse una reazione. Dopo i primi cento chilometri, è uscito Viviani per andare a riprendere i battistrada, con un ristretto numero di contrattaccanti. E ai -104 dall’arrivo l'azione dell'azzurro si è concretizzata con Viviani che è passato in testa insieme a Mullen, Bouglas, Kagimu e Rougier-Lagane. Le successive cote hanno rimescolato le carte portando al comando Healy e Lutsenko, che sono riusciti a portare avanti la loro azione, anche quando dal gruppo sono usciti in sette (Madouas, Wright, Kung, Haller, Politt, Woods e Sainbayar) per andarli a riprendere. Ma al primo passaggio sulla spettacolare Cote de Montmartre, accelerazione improvvisa di Van der Poel, con Van Aert (e Alaphilippe) a ruota, per spezzare il gruppo. Davanti è rimasto Healy, prima che il tentativo di Evenepoel spaccasse la corsa. Il belga ben presto è rientrato sui primi contrattaccanti, mentre davanti resisteva coraggiosamente Healy, agganciato al comando da Remco a una trentina di chilometri dall'arrivo, con Madouas, Kung e Haller. Alla fine sono rimasti solo il vincitore e Madouas, che nulla ha potuto contro l'azione di forza del campione belga, protagonista di un finale solitario in una Parigi che gli ha tributato i giusti onori per un'impresa mai riuscita a nessuno prima d'ora. Bettiol, primo degli azzurri, ha chiuso in ventitreesima posizione. Ma i rimpianti maggiori, nessun dubbio, sono per Van der Poel, il grande battuto di questa prova in linea. Ciclismo: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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