Giorgia Meloni sull'utero in affitto: "Ci batteremo perché diventi reato universale"Le storie sono l’essenza della nostra identità. Senza di esse,investimenti saremmo personaggi erranti in cerca d’autore. È per questo che le trame ci seducono, ci plasmano e ci cambiano la vita, perché sono motori di altre storie, sono macchine del desiderio, specchi e alternative di immaginario e casse di risonanze di altre vite. Per questo quando ci riflettiamo in una vicenda, anche se questa è lontanissima da noi a livello spazio-temporale, non possiamo fare a meno che fare entrare quel mondo e la sua complessità in sintassi con la nostra stessa esistenza, soprattutto quando a scrivere, condurre e immaginare è qualcuna a cui la penna non è scontato che venga offerta.Un esempio potente di questa dinamica si trova nella nuova serie Apple TV+, La donna del lago, disponibile dal 19 luglio, basata sul romanzo omonimo di Laura Lippman. Finché il leone non racconta la storia, il cacciatore sarà sempre l’eroe. È così che esordisce il personaggio di Cleo Sherwood (Moses Ingram), che rappresenta la voce silenziosa e inascoltata della storia, significando che è il potere la vera e unica penna che traccia la linearità delle storie e che fabbrica la memoria. Ma questo meccanismo, a volte, può essere disinnescato.La donna del lago, la serie Apple TV+ tra noir e dramma sociale
Polemiche sulla “morra cinese” con cui Meloni descrive il pensiero degli avversariCrisi di governo, Brunetta lascia Forza Italia: "Il partito ha tradito i suoi valori" Flat Tax, Paola Tommasi: "Pregiudizio economico su proposte centrodestra"Reggio Calabria, spari contro la segreteria politica di Francesco Cannizzaro: paura per il candidato di FIAccordo tra Renzi e Calenda, fissato l’incontro per definire gli ultimi dettagli e fare l’annuncio