Martina Berluti, chi era la 17enne morta dopo una caduta da cavalloDormire male?Economista Italiano Lo si può fare in 5 modi diversi, ciascuno corrispondente a un tipo ben preciso di attività cerebrale. Se appartenete a quel 10% di persone che avrebbe tutte le carte in regola per una diagnosi formale di insonnia, conoscere il tipo preciso di disturbo del sonno di cui soffrite potrebbe sembrarvi superfluo: tanto, la sostanza è che non si dorme! Eppure, comprendere meglio quali forme di insonnia ci sono servirà a studiare terapie e accorgimenti più mirati per ritrovare un riposo sereno. Scienza Perché a una certa età arriva anche l'insonnia? Insonnia: le notti in bianco non sono tutte uguali Analizzando le scansioni cerebrali in risonanza magnetica di 200 persone con insonnia e decine di volontari con un sonno regolare, gli scienziati del Netherlands Institute for Neuroscience di Amsterdam (Paesi Bassi) hanno verificato che a ciascuno dei cinque sottotipi di insonnia che in precedenza avevano individuato corrisponde in effetti uno schema preciso e ben riconoscibile di attività cerebrale: i risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Biological Psychiatry.Già nel 2019 il gruppo di lavoro guidato dalla neuroscienziata Tessa Blanken aveva infatti identificato 5 sottotipi di insonnia, associati a diversi tratti di personalità. Il sottotipo 1 è caratterizzato da alti punteggi nei tratti del neuroticismo (una forte instabilità emotiva) e nel sentirsi giù di morale o tesi. I sottotipi 2 e 3 sperimentano meno stress e sono contraddistinti da una bassa, o al contrario da un'alta, sensibilità alla ricompensa. I sottotipi 4 e 5 provano ancora meno stress e si distinguono dal modo in cui il loro sonno risponde agli eventi stressanti della vita (tipo 4: gli eventi stressanti causano un'insonnia grave e duratura; tipo 5, l'insonnia non è condizionata dagli eventi stressanti). Le scansioni cerebrali hanno confermato che ai diversi sottotipi sono associati diversi schemi di connettività cerebrale, e dunque, che alle radici dell'insonnia ci sono precisi connotati neurobiologici. L'insonnia è insomma un insieme eterogeneo di disturbi, molto influenzati dai tratti di personalità e dall'umore, che sembrerebbero avere un'influenza simile sulle ore di veglia e su quelle del riposo notturno. Scienza Dormito male? Prova con 20 minuti di sport A ogni insonnia la sua terapia Questa deduzione potrebbe servire a trovare strumenti più specifici e appropriati per combattere l'insonnia. Alcuni esempi? Se una persona tende a essere molto sensibile allo stress nella vita diurna (sottotipo 1), allora è plausibile che lo stress interferisca con il suo riposo, e che le strategie per contrastarlo, come la meditazione o alcune tecniche di rilassamento mirato, possano aiutare a ritrovare il sonno. Inoltre, alcuni sottotipi di insonnia correlano più strettamente con un disturbo depressivo: riuscire a categorizzare il proprio potrebbe servire a intraprendere percorsi adeguati per la cura della salute mentale. Insonnia: un disturbo da prendere sul serio Intanto, alcuni esperti di insonnia non coinvolti nello studio hanno definito molto interessante il fatto che le scansioni cerebrali abbiano di fatto confermato la validità della distinzione tra i vari tipi di insonnia derivante dai questionari di personalità. Inoltre, il fatto che l'esistenza di un disturbo di insonnia possa essere associata a precisi correlati neurali potrebbe aiutare questa snobbata condizione a essere presa un po' più sul serio. 8 FOTO Fotogallery Sette ragioni per cui ti senti sempre stanco VAI ALLA GALLERY Fotogallery Sette ragioni per cui ti senti sempre stanco Andate a dormire presto dopo una lunga e produttiva giornata. Aprite gli occhi naturalmente qualche minuto prima della sveglia e... siete esausti, come se non aveste chiuso occhio. Non sempre per battere la stanchezza basta una buona dormita. Se il sonno non vi manca potrebbero essere altre, le abitudini che vi lasciano senza energie. Eccone alcune. Foto: © IPA Fai una vita troppo sedentaria. Il grasso che si accumula nell'organismo non solo richiede più energia per "essere portato in giro", ma rilascia leptina, un ormone collegato a un maggior senso di fatica percepito. Chi è sovrappeso ha anche più alti livelli di infiammazione cronica. Non c'è da stupirsi quindi, se dopo solo sei settimane di esercizio fisico moderato le persone riportino maggiori livelli di energia. Chi fa sport regolarmente riporta in genere anche una migliore qualità del sonno, a parità di ore dormite. Foto: © IPA Bevi troppo caffè. La caffeina contrasta l'attività dell'adenosina, un composto chimico che agisce da naturale sedativo nel sistema nervoso centrale, accumulandosi durante il giorno e facendoci venire sonno la sera. Al mattino può darci "la spinta" necessaria, tuttavia consumare caffè o bevande energizzanti meno di sei ore prima di dormire può influenzare la qualità del sonno. Spesso, non a caso, chi non assume caffeina si sente più riposato al risveglio. Dopo tre notti in bianco il caffè non serve più Foto: © IPA Adv Hai bevuto poca acqua. L'idratazione è indispensabile per il mantenimento dell'attenzione: è sufficiente una diminuzione dell'1,5% dei liquidi nell'organismo per registrare un calo nella concentrazione. Quando l'acqua scarseggia il sangue si fa più denso e i nutrienti arrivano ai muscoli e agli organi (cervello incluso) più lentamente. Fortunatamente, una disidratazione pari al 2% è sufficiente a farci avvertire la sete, e correre ai ripari.Servono davvero 8 bicchieri di acqua al giorno? Foto: © IPA Hai bevuto troppo alcol. D'accordo, dopo qualche bicchiere di vino (o di birra) extra ci si addormenta più in fretta. Ma alzare il gomito prima di andare a letto peggiora la qualità del sonno, soprattutto nella seconda parte della notte, perché riduce la naturale quantità di sonno REM di cui abbiamo bisogno.La scienza della sbronza (e di come farsela passare) Foto: © IPA Non segui una costante routine. Dormire fino a mezzogiorno nei weekend rende estremamente difficile adattarsi di nuovo agli orari "da ufficio" in settimana. Se avete arretrati di stanchezza da recuperare, piuttosto concedetevi pisolini di 20 minuti tra sabato e domenica, cercando però di svegliarvi a orari non troppo diversi da quelli feriali. A lungo andare, sarà più rigenerante.La scienza della pennichella Foto: © IPA Adv Soffri di ansia o depressione. La spossatezza è uno dei primi sintomi del disturbo d'ansia generalizzato: preoccuparsi costantemente degli esiti delle proprie decisioni o di che cosa pensano gli altri può risultare fisicamente estenuante. Inoltre, chi ha disturbi di ansia o depressione, fa più fatica a dormire, spesso soffre di insonnia o non trova il sonno rigenerante, anche se - in caso di depressione - si può dormire anche più del solito. 13 accorgimenti per combattere l'ansia Foto: © IPA Sei semplicemente un "gufo". Il 20% circa della popolazione è geneticamente predisposta a tirar tardi la sera e rendere il massimo nelle tarde ore della giornata. A queste persone, l'orario canonico di lavoro risulta costantemente stretto: gli esperti lo chiamano "jet lag sociale".Sei gufo o allodola? Un test per scoprirloLa stanchezza inspiegata potrebbe essere spia anche di condizioni mediche più serie come celiachia, anemia, apnee notturne, diabete o problemi di tiroide. Quello presentato non è un elenco esaustivo, tanto meno un prontuario medico. Foto: © IPA Approfondimenti Salute Se vuoi sentirti giovane proteggi il tuo sonno Salute Dormito male? 20 minuti di movimento e recuperi Psicologia Chi dorme meno diventa egoista? Scienze Perché a una certa età arriva anche l'insonnia? Salute E tu, di che sonno sei?
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