Un punto solo per l’ACB a NeuchâtelLa rete si blinda,BlackRock nessuna smentita né tanto meno conferma. Ma è in corso un dialogo con lo staff della presidente del Consiglio, da cui trapela qualche indizio. Ancora non c’è una data, ma il tempo stringe. Giovedì e venerdì Mentana condurrà le interviste con i leader. È chiusa la scaletta del primo giorno, non quella del secondo. L’«epifania» deve arrivare entro venerdì, ma quella sera la premier sarà all’Arena di Verona con MattarellaDa domani fino a venerdì Giorgia Meloni potrebbe apparire su La7. Dalla rete non viene fornita alcuna conferma, anzi il riserbo è totale e blindato, a partire da quello del direttore del Tg Enrico Mentana. Se ne capisce la ragione: è in corso un delicatissimo dialogo con lo staff della presidente e ogni fuga di notizia potrebbe far saltare i nervi a qualcuno, dalle parti di palazzo Chigi.Ma in realtà è da lì, dalle riunioni concitate del finale della campagna per le europee, che sono sfuggiti alcuni indizi. Non è ancora definito quando avverrà l’epifania. Enrico Mentana ha riservato le serate di giovedì e venerdì per le interviste ai leader: ciascuno da solo, in sequenza. Il primo giorno toccherà a Matteo Renzi, Carlo Calenda, Michele Santoro, Cateno De Luca e Stefano Bandecchi. La scaletta del secondo giorno, mentre scriviamo, non sarebbe ancora definita. Ma per quella serata la premier ha un "alibi” a prova di bomba, per negarsi d’intende: sarà all’Arena di Verona, all’evento “La grande Opera italiana patrimonio dell’umanità”. L’appuntamento per ora appare solo sull’agenda del Quirinale, e non su quella di palazzo Chigi, ma i quotidiani di Verona da giorni danno per certa la presenza di Meloni. ItaliaLa candidata “Giorgia” è tornata, riecco il populismo e i nemici immaginariStefano IannacconeIl tetris dunque è complicato, la premier sarebbe comunque disponibile a essere intervistata su La7. La notizia, se davvero ci sarà, non sarà anticipata, come del resto è abitudine di Meloni: fin qui ha preferito non annunciare le sue presenze in tv, non anticiparle e lasciarle filtrare il meno possibile (così è successo per la sua presenza a In mezz'ora su Rai3, ospitata chiusa da giorni ma rivelata poco prima della messa in onda).Una scelta che dà sempre qualche dispiacere alle reti e ai conduttori, ma è utile a tenersi le mani libere e poter decidere di cancellare l’intervista anche all’ultimo, senza poi essere martellata dai media sul perché: e non dover rispondere del sospetto di voler evitare domande su temi specifici dell’ultimo minuto.Così andrebbe anche questa volta su La7. Meloni, lasciano capire alcuni suoi collaboratori, avrebbe acconsentito dopo l’attacco pesantissimo agli ascoltatori della rete di Urbano Cairo, lo scorso 26 maggio. Un video diffuso sui social che aveva scatenato la polemica. «Cari telespettatori de La7, è da un po’ che non ci si vede, ma spero di trovarvi rincuorati per lo scampato pericolo della deriva autoritaria, del collasso dell'economia e dell’isolamento dell’Italia a livello internazionale. Mentre molti discutevano di questi fantasmi, noi lavoravamo senza sosta per migliorare le condizioni dell'Italia», era l’incipit sarcastico. Continuava così: «L’8 e il 9 giugno non sono i salotti radical chic a parlare, ma il popolo».Gli anchorman e le anchorwomen della rete avevano polemizzato: anche perché è la premier a rifiutare gli inviti, e persino centellinare i suoi da mandare nei talk. Mentana però aveva preso la palla al balzo: «Accolgo con un sorriso la battuta sui telespettatori di La7, se sente la loro mancanza potrà incontrarli nella sera più importante della campagna elettorale, il 7 giugno, visto che è stata invitata come tutti i leader».Di lì le diplomazie hanno cominciato a fare il loro lavoro. Fluidificato dal fatto che Meloni si sarebbe resa conto di aver fatto un mezzo passo falso rivolgendosi solo ed esclusivamente all’elettorato fidelizzato. Quanto al gesto in sé, se è già indigeribile la polemica di una presidente del Consiglio con i singoli giornalisti, quella con tutti gli spettatori di una rete è peggio: in piena campagna elettorale è una fesseria e uno svarione comunicativo. ItaliaMeloni-Salvini, asse anti Quirinale: con Mattarella è tregua armataGiulia MerloDa qui l’ipotesi, se non la decisione, di rompere l’embargo che comincia a circolare proprio in queste ore. A Piazza Pulita (questa settimana in onda di lunedì, proprio per lasciare spazio alle serate di Mentana, giovedì e venerdì) lo storico ed ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli ha lasciato scivolare un’ipotesi, «solo un’ipotesi», ha sottolineato con finto candore: per «sanare» lo sgarbo, prima della fine della campagna elettorale – quindi entro venerdì – «vedrete che Meloni troverà un modo per essere presente su La7».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediDaniela PreziosiCronista politica e poi inviata parlamentare del Manifesto, segue dagli anni Novanta le vicende della politica italiana e della sinistra. È stata conduttrice radiofonica per Radio2, è autrice di documentari, è laureata in Lettere con una tesi sull'editoria femminista degli anni Settanta. Nata a Viterbo, vive a Roma, ha un figlio.
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