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Piano di Sorrento, donna uccisa a coltellate: la confessione dell'ex compagno

Crolla pino di 20 metri a Roma: feriti tre minoriI quattro scenari usciti dal vertice Nato che potrebbero cambiare la guerra I quattro scenari usciti dal vertice Nato che potrebbero cambiare la guerra Il responsabile del programma "Multilateralismo e governance globale",Economista Italiano spiega i quattro scenari usciti dal vertice Nato che potrebbero cambiare la guerra di Giampiero Casoni Pubblicato il 25 Marzo 2022 alle 08:54 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataguerrarussiaucrainaI quattro scenari usciti dal vertice Nato che potrebbero cambiare la guerra li ha esposti ed analizzati su Fanpage Ettore Greco, vicepresidente vicario e responsabile del programma “Multilateralismo e governance globale” dello IAI. E lo ha fatto partendo dall’ultimo perché è quello temporalmente più imminente. Di quale scenario si tratta? “È quello dell’entrata in guerra della Bielorussia, in modo più esplicito. I servizi di intelligence americani hanno praticamente detto che questo avverrà. La Bielorussia è parte attiva del conflitto, fino ad ora è stato il trampolino di lancio delle truppe russe, che poi si sono dirette verso Kiev”.I quattro scenari usciti dal vertice NatoE ancora: “Proprio lì l’esercito russo fingeva di fare delle esercitazioni, il Paese è schierato apertamente con Putin. La novità adesso è che forze armate bielorusse potrebbero entrare in Ucraina, e questo determinerebbe una dinamica nuova, che potrebbe portare a sviluppi inattesi”. Poi ci sono gli scenari geopolitici innescati dal vertice vero e proprio. “Il primo filone su cui è concentrata la Nato è quindi quello quindi del rafforzamento del dispositivo militare di dissuasione a Est della Nato”. Quel rafforzamento dovrà prevedere anche un potenziamento delle misure anti Nbc. “Il secondo filone è rappresentato dalle consultazioni per mettere a punto dei piani o degli orientamenti di carattere strategico, per capire come rispondere a questi scenari”.Sanzioni e fronte comune sul nodo del gasE il terzo? “Riguarda il capitolo delle eventuali nuove sanzioni, che non saranno particolarmente incisive, visto escludono il blocco delle importazioni dei prodotti energetici”. Poi, in acuta chiosa: “Cosa ancora più importante sono i meccanismi di assistenza reciproca dei Paesi europei, di fronte alle sanzioni. Gli Stati Uniti hanno già detto che metteranno a disposizione nuove quantità di gas naturale liquefatto, che potrebbe essere un aiuto. All’interno dell’Europa andrebbe stabilito un fronte comune per negoziare i contratti e aumentare le riserve del gas immagazzinato, bisogna trovare insomma dei meccanismi di solidarietà. Perché chiaramente la risposta è asimmetrica, alcuni Paesi sono esposti più di altri, come ad esempio la Germania e l’Italia”.Articoli correlatiinPoliticaScambio di 26 prigionieri tra USA e Russia, incluso il giornalista GershkovichinPoliticaKiev: un piano segreto contro la Russia?inPoliticaAttentato a Trump, la direttrice del Secret Service si è dimessainPoliticaUsa, Kamala Harris non le manda a dire a Donald Trump: "È un truffatore e predatore"inPoliticaFrancia, arrivata la decisione del presidente Macron: accettate le dimissioni del governo AttalinPoliticaTensioni internazionali, il Cremlino avverte: le capitali europee potrebbero diventare obiettivi di ritorsione

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