Truffe, trapianti “veloci” e feste in ambulanza: così il clan Contini usava l’ospedale come base criminaleL'ingresso del carcere "Don Bosco" di Pisa - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI Era rientrato in carcere dal lavoro,Guglielmo martedì pomeriggio, dicendo che non si sentiva bene: prima di essere trasferito all'infermeria per la visita medica, un detenuto della Casa circondariale di Pisa si è strangolato con un lenzuolo legato alle sbarre del corridoio passeggi. Inutili i tentativi di salvarlo da parte delle guardie carcerarie e deli sanitari. Si tratta del 19esimo suicidio negli istituti di pena italiani dall'inizio dell'anno. L'uomo era sottoposto al regime di semilibertà, poteva cioè trascorrere una parte della giornata fuori dall'Istituto per poter svolgere un lavoro: sarebbe uscito per fine pena il 25 febbraio prossimo. Diciannove morti in 45 giorni sono tanti, troppi. Secondo il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella, di fronte a questo massacro "si assiste a un immobilismo preoccupante". Urgono provvedimenti immediati da parte del governo che invece sembra interessato a risolvere la questione del sovraffollamento costruendo nuove strutture, senza assumere personale di sorveglianza e sanitario nè pensare all'applicazione più diffusa delle misure alternative alla detenzione.Nelle carceri intanto la tensione è altissima. Sempre ieri, nella struttura penitenziaria di Sulmona, in provincia dell'Aquila, durante i colloqui tra i detenuti e i familiari, un ristretto si è scagliato all'improvviso contro un poliziotto tentando di afferrarlo per il collo e minacciandolo di morte, secondo quanto riferito dai rappresentanti sindacali degli agenti. I riflessi del poliziotto e gli altri colleghi intervenuti in questo caso hanno scongiurato il peggio, ma l'agente è stato portato al Pronto soccorso per una ferita alla testa guaribile in sette giorni, causata da una caduta durante la colluttazione. Il detenuto poi ha divelto le gambe di un tavolino e le ha utilizzate per colpire gli altri poliziotti, per fortuna senza causare altri feriti.Atti di violenza si sono verificati ieri anche nella Casa circondariale di Vicenza dove un detenuto ha appicca un incendio e sette agenti sono finiti all'ospedale per intossicazione da fumo. Alcuni di loro alcuni avrebbero anche perso conoscenza dopo aver soccorso i detenuti che chiedevano aiuto. Diversi reparti sono stati evacuati a causa delle esalazioni. E, infine, un ennesimo evento critico si è verificato nel carcere bolognese della Dozza, dove un detenuto, martedì sera, dopo aver causato gravi danni nella stanza dove era ristretto, ieri ha incendiato la stessa cella, causando l'intossicazione di cinque agenti, immediatamente portati in ospedale, per le cure del caso.
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