Nuovo decreto Covid, Letta: "Salvini poco serio, decida da che parte stare"Parigi 2024La rivincita di Thierry HenryA gennaio raccontò al mondo di aver sofferto di depressione,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock venerdì sera al Parco dei Principi si giocherà l’oro olimpico da allenatore della Francia U23 contro la Spagna© AP/ Laurent Cipriani Manuel Arrigo07.08.2024 06:00A giudicare dai video che sono circolati sul web nelle ultime settimane, sembra che Thierry Henry sia ancora in forma. Tra rigori segnati, scatti e palloni calciati nell’angolino della porta, non ha perso lo smalto. E continua a dare spettacolo, anche dal ritiro della Francia U23, squadra che allena. «Anche adesso è meglio di Mbappé», hanno scherzato alcuni tifosi dei galletti. Il fuoriclasse appena accasatosi al Real Madrid aveva espresso il desiderio di partecipare ai Giochi, ma la sua nuova squadra gli ha negato il permesso. E così la stella dei francesi a Parigi è proprio Titì. Lui – leggenda dell’Arsenal e campione del Mondo con i transalpini nel 1998 – in carriera ha festeggiato più di 400 gol. Adesso spiega ai suoi eredi come imitarlo da bordo campo. Dopo un periodo psicologicamente difficile in cui ha sofferto di depressione, venerdì sera può mettersi al collo la medaglia d’oro olimpica.Troppe aspettativeDella depressione, ne ha parlato lui stesso a inizio anno nel celebre podcast Diary of a CEO: «Per tutta la mia carriera, devo essere stato in depressione. Lo sapevo? No. Ho fatto qualcosa al riguardo? Ovviamente no. La società non era pronta ad ascoltare quello che avevo da dire». Dopo anni di silenzio, si era finalmente sentito pronto di poter raccontare la sua vera storia. «Durante la mia infanzia, non ho ricevuto molto amore e affetto. Mio padre mi disse che sarei diventato un calciatore e da lì in poi sono stato programmato per riuscirci. Ho vissuto cercando la sua approvazione». Non importava quanti gol facesse, perché suo padre non sembrava mai soddisfatto, del piccolo Titì. È stata la sua condanna, ma in un certo senso anche la sua salvezza. La sua famiglia viveva a Les Ulis, uno dei sobborghi di Parigi dove era facile finire nei giri sbagliati. «Non capivo perché i miei amici potessero uscire alla sera e io no. Ma adesso quegli stessi amici sono tutti in prigione», spiegò poi Henry in un’altra intervista.Il ritorno a casaIl periodo più difficile, però, l’ha vissuto durante la COVID mentre era il tecnico del Montréal. «Quando non sei più un giocatore, tutto cambia. Tendiamo a correre, a tenerci occupati, invece di affrontare i nostri problemi. La pandemia mi ha costretto a fermarmi». Per quasi un anno, non ha potuto vedere i suoi figli: «Questo mi ha insegnato a capire la vulnerabilità, l’empatia, il pianto. Ho compreso che le emozioni sono emozioni. Piangevo quasi ogni giorno senza motivo: forse le lacrime stavano aspettando da molto tempo di poter scorrere». Magari anche per questo motivo – dopo una parentesi come viceallenatore del Belgio – ha accettato di diventare il c.t. della squadra giovanile della Francia. Una panchina forse non così prestigiosa come quelle a cui avrebbe potuto ambire, ma che lo avrebbe fatto tornare a Parigi per le Olimpiadi. Nella sua Parigi, con la sua famiglia.E quindi eccoci qui, a pochi giorni dalla finale dei Giochi. Al di là di come andrà a finire, Henry la sua sfida l’ha già vinta. I momenti più bui sembrano alle spalle, e la sua carriera da allenatore è pronta a spiccare il volo. Per il 46.enne – che è anche azionista di minoranza del Como – alcuni hanno ipotizzato un passaggio alla Nazionale maggiore a breve. Il Presidente della Federazione calcistica francese Philippe Diallo non ha escluso questo scenario, ma prima «abbiamo ancora una medaglia d’oro da conquistare».L’ultimo passoA contendere il titolo di campione olimpico alla Francia padrona di casa sarà la Spagna. Venerdì sera al Parco dei Principi andrà dunque in scena la rivincita della semifinale degli Europei, ma in campo giovanile. Mancheranno i calciatori più decisivi del panorama europeo, è vero, ma nel foglio partita si possono leggere alcuni nomi interessanti. Per Les Bleus, il capitano Alexandre Lacazette guiderà l’attacco al fianco di Jean-Philippe Mateta, punta del Crystal Palace e autore fin qui di quattro gol. Chi però più ha impressionato nelle file dei francesi è il 22.enne Michael Olise. L’ala destra, acquistata dal Bayern Monaco questa estate per 53 milioni, ha fin qui dimostrato di valere il costo del suo cartellino a suon di gol, dribbling e assist. Ma il talento non manca nemmeno dall’altra parte del campo. I canterani del Barcellona Fermín López e Pau Cubarsí (17 anni!) sono i pilastri della fase offensiva e difensiva iberica. Al centro del campo, invece, si sta mettendo in mostra Alejandro Baena del Villarreal: chissà che qualche big europea non decida di puntare su di lui per la prossima stagione. A proposito di mercato, è anche arrivata l’ufficialità del trasferimento di Julian Alvarez, eliminato con la sua Argentina proprio dalla Francia nei quarti di finale. Il 24.enne giocherà nell’Atletico Madrid, e al City andranno 94 milioni di euro.In questo articolo: OlimpiadiSportCalcioParigi 2024
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