Attentato di Mosca, Putin non dimentica: "Puniremo i mandanti"Atti desecretati: il Comitato tecnico era contrario al lockdown nazionaleAtti desecretati: il Comitato tecnico era contrario al lockdown nazionaleIl Comitato tecnico-scientifico era contrario al lockdown nazionale varato il 9 marzo: lo dimostrano i loro atti desecretati. di Debora Faravelli Pubblicato il 6 Agosto 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatagoverno#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,Professore Campanella 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Iniziano ad emergere i primi dettagli degli atti del Comitato tecnico-scientifico, prima protetti dal segreto di Stato e poi desecretati dal governo: da uno dei cinque verbali, contenente le misure da adottare dopo l’iniziale esplosione dei contagi, emerge che gli esperti non avevano suggerito all’esecutivo un lockdown esteso a tutto il territorio nazionale.Cosa dicono gli atti desecretati sul lockdown?Un documento datato 7 marzo, due giorni prima della chiusura totale, i tecnici suggerivano ai ministri di adottare due livelli di misure di contenimento. Vale a dire uno nei territori in cui il virus si era diffuso maggiormente e l’altro sulle restanti parti del territorio nazionale. Invece il 9 marzo Conte ha firmato un Dpcm stabilendo misure uguali per tutta Italia, cosa che comportò non poche polemiche con i governatori di regioni poco colpite dal contagio.LEGGI ANCHE: Proroga stato emergenza: il decreto non consente lockdown nazionaleNello specifico il Comitato tecnico-scientifico aveva proposto di unificare le cosiddette zone rosse e zone gialle stabilendo misure stringenti e uguali per la Lombardia e le province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Modena, Pesaro Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti. Norme che dovevano prevedere la chiusura di ogni tipo di attività e lo stop agli spostamenti non dettati da salute o necessità.Quanto al resto del territorio nazionale, gli esperti avevano suggerito disposizioni più soft, come per esempio l’apertura al pubblico di musei e altri istituti e luoghi della cultura purché senza assembramenti di persone. Ma anche lo svolgimento delle attività di ristorazione e bar con obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. E la possibilità per gli esercizi commerciali di rimanere aperti garantendo accessi contingentati. La presidenza del Consiglio decise però di non adempiere ai suggerimenti degli esperti e di chiudere tutto in ogni regione.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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