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Berlusconi ricoverato telefona ai vertici di Forza Italia: nessun bollettino

Oggi il governo avvia gli ingressi contingentati di immigratiEconomia>Cassa integrazione prima di maggio: le banche non sono ancora pronteCassa integrazione prima di maggio: le banche non sono ancora pronteSecondo migliaia di consulenti del lavoro le banche non riusciranno ad anticipare la cassa integrazione entro maggio come previsto. di Debora Faravelli Pubblicato il 10 Aprile 2020 alle 15:59 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCoronavirus#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,investimenti 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Non sarà possibile pagare la cassa integrazione prima di maggio: è quanto sostengono i consulenti del lavoro secondo cui le banche non sarebbero pronte per anticiparla. A rivelarlo un sondaggio che ha interpellato 4.500 addetti il 91% dei quali pensa che gli assegni verranno liquidati soltanto il mese a venire.Cassa integrazione entro maggio?Stando ai consulenti intervistati che stanno seguendo le aziende durante l’emergenza coronavirus in atto, c’è ancora una grande differenza sull’attività delle banche del Nord e del Sud. Complessivamente in Italia sono infatti attive il 17% delle filiali. Ma se al settentrione ne sono operative il 28%, la percentuale diminuisce man mano che si scende fisicamente nella penisola. Al centro si parla infatti di un 12% e al Sud dell’11%.LEGGI ANCHE: Tasso di mortalità Coronavirus: i dati per età, sesso e patologie pregresseInoltre i ritardi nell’anticipazione della cassa integrazione (LEGGI COME RICHIEDERLA) non riguardano soltanto i piccoli istituti di credito ma anche quelli più grandi. Segnalazioni della mancata operatività degli accordi sono infatti giunte da più del 70% degli iscritti all’Ordine professionale.Decine di consulenti hanno cercato di spiegare i motivi di questa lentezza. Innanzitutto secondo loro gli strumenti messi in campo per far fronte all’epidemia non sono efficaci per garantire tempi rapidi. Soprattutto perché, ha denunciato l’84% degli interpellati, non vi è un ammortizzatore sociale unico, cosa che avrebbe reso tutto più semplice, ma ve ne sono di vari ed eterogenei. Altro problema, sempre secondo la medesima percentuale di intervistati, è il fatto che la gestione di tutto il sistema di interventi è in mano ad un unico soggetto. L’Inps si è così trovato sovraccaricato e impossibilitato a dare risposte velocemente.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?

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