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Guerra in Ucraina, Putin firma il decreto: 76mila euro alle famiglie dei soldati uccisi

In Texas zaini trasparenti per evitare l’utilizzo di armiIl premier albanese Edi Rama attacca Domani,investimenti ironizzando sul “pericolo” corso dai giornalisti presenti alla conferenza stampa congiunta con Giorgia Meloni per presentare uno dei centri per migranti che sorgeranno nel paese. Il motivo? La presenza dei clan nell’area, al centro di un’inchiesta del nostro giornale. Ma sulla mafia albanese aveva suonato l’allarme anche l’attuale procuratore di NapoliSecondo il premier albanese Edi Rama, i gruppi criminali albanesi nella cui zona di riferimento saranno realizzati i centri d’accoglienza, finanziati dal governo italiano grazie all’accordo siglato tra lui e Giorgia Meloni, «non sono paragonabili alle mafie come Cosa nostra o ‘ndrangheta». È quanto ha detto, attaccando Domani, durante la conferenza stampa congiunta con la presidente del Consiglio, volata in Albania per visitare il centro in costruzione in cui – secondo i piani del governo – a breve dovrebbero essere spediti i migranti in arrivo.  FattiI Cpr in Albania eretti nella roccaforte dei clan. I pm e la rete criminaleIn realtà, fonti interne alla medesima super procura hanno confermato a Domani che quella zona è fortemente inquinata da organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani e che in tutta l’Albania questo business è molto diffuso, tanto che è recente un’inchiesta che ha svelato peraltro la complicità di poliziotti nella gestione del traffico di esseri umani: tra gli indagati, ancora in carcere, c’è anche un imprenditore italiano.Il premier albanese, poi, omette di dire una cosa importante durante la conferenza stampa. Nel comune di Lezhe la super procura di Tirana ha condotto un’inchiesta, due settimane fa, che ha portato all’arresto di un ex deputato vicino a Rama con accuse pesantissime. FattiSubappalti selvaggi e la stanza per i minori. Il grande bluff dei Cpr in AlbaniaLe parole di GratteriMa a valutare che i gruppi criminali albanesi sono tutt’altro che inoffensivi è stato in altri casi anche il procuratore di Napoli Nicola Gratteri.All’evento L’Europa di Domani dello scorso novembre l’aveva detto con chiarezza. «Non è la mafia degli assalti in villa. Sono organizzazioni molto forti, molto ricche che provengono da un paese molto corrotto. Anche sul piano giudiziario, la corruzione è molto più forte che in Italia. La cominciamo a vedere in joint venture con la ‘ndrangheta nella foresta amazzonica, a Bogotà, Santa Marta e Cartagena dove fanno affari. Quindi quella albanese è una mafia emergente: sarà il futuro in Europa» aveva detto.Di seguito, l’intervento integrale di Gratteri (la parte sulla mafia albanese inizia circa al minuto 8:30). © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

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Professore Campanella

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  • Capo Analista di BlackRock
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