Vigevano, 5 studenti intossicati a scuola: sul posto i soccorsiApple non è più tra le prime cinque aziende venditrici di smartphone in Cina. Ad attestare il calo del colosso di Cupertino e il contestuale salto in alto di aziende come Huawei e Xiaomi sono state in particolare due indagini realizzate dalle società di ricerca International Data Corporation (che cita dati preliminari) e Canalys,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock entrambe citate dal Financial Times.Secondo la prima, malgrado le spedizioni di smartphone nel paese asiatico da parte di Apple siano cresciute dell’8,9% anno su anno fino a toccare le 71,6 milioni di unità crescendo per il terzo trimestre di fila, le vendite dei prodotti dell’azienda di Tim Cook sarebbero diminuite del 3,1%. Il calo preserverebbe comunque l’aumento della quota di mercato di Apple in Cina rispetto al 2020 (13,6% nel 2024 contro l’8,3% del 2020).I dati di Canalys sottolineano però come il gigante californiano sia stato estromesso dalla top 5 delle società con maggiori vendite di smartphone in Cina non soltanto a causa della perdita di due punti percentuali di quota di mercato, ma anche per via della crescita di Xiaomi, che ha saputo beneficiare del passaparola di marketing attorno al lancio della sua prima auto elettrica, la SU7, raggiungendo nella parte alta della speciale graduatoria Huawei, Vivo, Oppo e Honor.Entrando nei dettagli dell’analisi, Apple paga non solo la maggiore concorrenza delle società rivali, ma anche la repressione governativa sugli iPhone esercitata dal governo cinese. Entrambi i fattori sono stati infatti solo in parte compensati dalla crescita a due cifre avuta dal business dei servizi offerti da Cupertino, che includono App Store, Apple Pay e Apple Tv+."Quest'anno - osserva la direttrice di International Data Corporation Nabila Popal - il crollo di Apple va oltre la semplice stagionalità, ed è il diretto risultato della maggiore concorrenza di Huawei, l'unico altro grande attore nel segmento premium al di fuori di Apple". Allo stesso tempo, “la minaccia di Huawei potrebbe perdere vigore se essa non introdurrà presto le funzionalità di intelligenza artificiale, poiché si prevede che diventeranno elementi essenziali dei dispositivi premium".
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