Ricoverata in ospedale per mal di schiena: 36enne muore in casa dopo le dimissioniZangrillo: "Berlusconi era provato e preoccupato: anche io ho temuto"Zangrillo: "Berlusconi era provato e preoccupato: anche io ho temuto"Zangrillo ha definito Berlusconi preoccupato e spaventato che la sua infezione da coronavirus potesse avere un'evoluzione negativa. di Debora Faravelli Pubblicato il 15 Settembre 2020 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCoronavirusSilvio Berlusconi#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,Campanella 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}All’indomani delle dimissioni di Silvio Berlusconi dal San Raffaele, il suo medico di fiducia Alberto Zangrillo ha raccontato al Corriere della Sera l’umore e i timori mostrati dal Cavaliere, preoccupato per il suo ricovero resosi necessario a causa del coronavirus.Zangrillo: “Berlusconi era preoccupato”Un’ospedalizzazione diversa rispetto a quelle da lui vissute negli ultimi vent’anni perché, ha spiegato il medico, lo ha obbligato alla solitudine e ad affrontare la malattia da solo. Zangrillo ha sottolineato come durante i giorni trascorsi al nosocomio milanese l’ex premier sia stato preoccupato e spaventato. Non essendoci una terapia esatta per la cura della patologia, l’evoluzione di una malattia infettiva può infatti sfuggire di mano e presentare un quadro clinico molto negativo. “Questo tipo di percezione lui l’ha avvertita“, ha evidenziato.E infatti Berlusconi ha definito la positività al coronavirus come il momento più pericoloso e difficile della sua vita. Anche Zangrillo del resto non ha negato che ha temuto potesse succedere il peggio. Avendo in mente l’evoluzione dei quadri clinici di marzo e aprile, la paura era che si potesse arrivare a questi livelli. “Da un individuo di quasi 84 anni con una carica virale elevatissima quello che ti aspetti è un quadro clinico che può evolvere in modo negativo. Non è stato così perché c’è stata una corretta risposta immunitaria“, ha chiarito.A chi gli ricorda che il 31 maggio aveva parlato della morte clinica del virus e lo accusa di essere uno dei responsabili di un allentamento del rispetto delle norme ha risposto così: “Nessuno si può permettere lontanamente di pensare che usi imprudenza chi come me ha vissuto il dramma della prima ondata“. A tal proposito ha ribadito di non aver mai negato la necessità di tenere alta l’attenzione. Da non confondersi però con isteria o psicosi.Non riuscendo a prevedere quando l’emergenza finirà, ha ricordato ai cittadini che la fine arriverà prima se tutti rispetteranno le regole. A tal proposito ha ricordato l’acronimo Post, una sorta di decalogo da osservare le cui lettere stanno per prudenza, osservazione, sorveglianza e tempestività.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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