Di Maio a Repubblica: "Non fate le vittime"Negli anni Ottanta alcuni ricercatori identificarono il Glp-1,ègiàinvestimenti un ormone nell'intestino umano che innesca il rilascio di insulina, deputata al controllo dei livelli di zucchero nel sangue. La scoperta ha aperto la strada allo sviluppo di una nuova classe di farmaci per il diabete , noti come agonisti del recettore Glp-1, il primo dei quali è stato approvato dagli Stati Uniti nel 2005.Oltre a tenere sotto controllo la glicemia, curiosamente questi farmaci sembravano anche in grado di sopprimere l'appetito, portando alcune persone che li assumevano a una modesta perdita di peso. La rivelazione ha portato la Food and drug administration, l'agenzia statunitense che regolamenta i prodotti farmaceutici e alimentari, ad autorizzare nel 2014 il primo farmaco Glp-1 finalizzato al dimagramento. La soluzione iniettabile da assumere a cadenza settimanale, chiamata liraglutide e venduta con il nome commerciale di Saxenda, ha portato a una riduzione media del peso corporeo di quasi il 3% nei partecipanti a uno studio.Il boom dei farmaci anti-obesitàA quel punto, Novo Nordisk, il produttore di Saxenda, stava già lavorando a un Glp-1 più efficace. Questo nuovo farmaco, il semaglutide, è stato approvato per la prima volta come terapia contro il diabete nel 2017 con il nome commerciali Ozempic e poi nel 2021 per la perdita di peso con il nome di Wegovy. Negli studi clinici, le persone che hanno assunto il Wegovy hanno perso circa il 15% del loro peso corporeo: una svolta.Poco dopo è arrivato il tirzepatide sviluppato da Eli Lilly, approvato nel 2022 con il nome di Mounjaro per il diabete e come Zepbound nel 2023 per la gestione del peso. Negli studi su Zepbound, i pazienti a cui è stata somministrata la dose più alta hanno perso circa il 21% del loro peso. In un confronto tra Wegovy e Zepbound pubblicato all'inizio di luglio è emerso che il farmaco di Ely Lilly ha maggiori probabilità di portare a un dimagrimento significativo.Gli agonisti del recettore Glp-1 sono ormai popolarissimi, difficili da trovare e molto redditizi per le aziende che li producono. Il loro successo ha scatenato una corsa tra le case farmaceutiche per lo sviluppo di nuovi farmaci anti-obesità che siano più efficaci, più pratici o con meno effetti collaterali rispetto a quelli attualmente in commercio. Le soluzioni disponibili al momento possono infatti causare nausea, mal di testa e altri effetti avversi che spingono alcune persone a interrompere l'assunzione.
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