Regole europee: Superbonus e bonus edilizi a rischioSollievo mascherine nelle strutture sanitarie,-MACD stop all'obbligo (quasi) ovunque: la situazione in Asst e RsaLa circolare ministeriale dell’1 luglio dà ai direttori sanitari la possibilità di decidere dove è necessario mantenerle. Nell’Azienda socio sanitaria locale i dispositivi restano obbligatori in un pugno di reparti e servizi. Variabile la situazione nelle Rsa, alla Provvidenza gli ospiti «vivono con piacere e sollievo la possibilità di riconoscersi più facilmente e di guardarsi in volto» Stop all’obbligo di indossare le mascherine per i lavoratori, gli utenti e i visitatori nei reparti di strutture sanitarie in cui si ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi. Con il passaggio da giugno a luglio 2024 è caduto uno degli ultimi capisaldi tra le misure volte a contenere la diffusione del Covid. La circolare del Ministero della Salute – Dipartimento della Prevenzione con le raccomandazioni in materia, del resto, fa riferimento ai direttori sanitari, che devono «…valutare l’opportunità di disporre l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti, tenendo conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomatologia respiratoria o in considerazione della stagionalità) e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione». Che cosa succede, dunque, in concreto? La mappa degli ambienti in cui l’uso delle mascherine è o non è necessario può risultare variabile a seconda dei casi. Per Asst Valle Olona, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale resta, per personale, utenti e visitatori, nei reparti e servizi di Oncologia, Ematologia, Nefrologia e dialisi, Rianimazione, Terapia intensiva coronarica e Day hospital oncologici. Potenzialmente frastagliata la situazione nelle Rsa. A titolo di esempio, all’Istituto “La Provvidenza” di Busto l’obbligo delle mascherine non è più in vigore. Ospiti e familiari sono stati puntualmente aggiornati, anche tramite e-mail e cartelli posizionati negli ambienti di entrata/uscita. Puntuali i richiami al buonsenso e alle buone prassi, dalle norme igieniche all’utilizzo dei dispositivi anche in assenza di obblighi, soprattutto in presenza di sintomatologia respiratoria (ferma restando la valutazione su opportunità e possibilità di rinviare un'eventuale visita). Informazioni simili, ma comprensibilmente corredate da particolareggiati dettagli tecnici, sono stati ribaditi al personale. Ricordata un’attenta sorveglianza su eventuali focolai infettivi, non solo riconducibili al Coronavirus, dall’Istituto assicurano che la novità «…è stata recepita con favore dagli ospiti: il ritorno alla possibilità di riconoscersi più facilmente e a cogliere le espressioni del viso viene vissuta con piacere e sollievo». S.T.
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