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Solo sì è sì. Dani Alves condannato per stupro dopo la nuova legge spagnola

Von der Leyen rieletta con 401 voti. Sì dei Verdi, FdI vota controDepressione,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock ansia, stanchezza, ma anche problemi di memoria e un Qi più basso: questa la pesante eredità che Covid-19 può lasciare, anche 2-3 anni dopo il contagio e il ricovero in ospedale, secondo un nuovo studio pubblicato su 'Lancet Psychiatry'. Condotto da un gruppo di ricercatori in tutto il Regno Unito, guidati dalle Università di Oxford e di Leicester, il lavoro evidenzia la natura persistente e significativa di disturbi cognitivi e psichiatrici, nonché l'emergere di nuovi sintomi anni dopo l'infezione. La ricercaLa ricerca è stata condotta su 475 partecipanti, che erano stati ricoverati durante la prima ondata di pandemia, a cui è stato chiesto di completare una serie di test cognitivi tramite il proprio computer e di segnalare la presenza di depressione, ansia, stanchezza e la percezione soggettiva dei problemi di memoria. Inoltre, è stato chiesto loro se avessero cambiato professione e perché.Sintomi Dai risultati è emerso che due o tre anni dopo essere stati infettati dal Covid-19, i partecipanti hanno ottenuto in media punteggi significativamente più bassi nei test di attenzione e memoria: in pratica sono stati persi, in media, 10 punti di quoziente intellettivo. Inoltre, una percentuale sostanziale ha riportato sintomi gravi di depressione (circa 1 persona su 5), ansia (1 su 8), affaticamento (1 su 4) e problemi di memoria (1 su 4), che col tempo peggioravano. Sebbene in molti questi sintomi fossero già presenti 6 mesi dopo l'infezione, alcuni hanno anche manifestato 2 o 3 anni dopo l'infezione problemi che non avevano sperimentato prima. Ciò suggerisce che i primi sintomi - evidenziano gli scienziati - possono essere predittivi di disturbi successivi e più gravi, sottolineando l'importanza di una gestione tempestiva. Non solo. Più di un partecipante su quattro ha riferito di aver cambiato professione e molti hanno addotto come motivo proprio i deficit cognitivi più che la depressione o l'ansia sperimentati dopo la malattia. "Questi risultati ci aiutano a comprendere il peso dei sintomi cerebrali che sperimentano le persone anni dopo il ricovero per Covid-19, che sono più a rischio di conseguenze a lungo termine, e il loro impatto sulla loro capacità di lavorare - spiega Maxime Taquet, docente al Dipartimento di Psichiatria di Oxford, che ha condotto lo studio - Ciò è importante per i politici e i medici e aiuta a indirizzare gli interventi preventivi". "Comprendere le conseguenze cognitive e psichiatriche a lungo termine del ricovero in ospedale per Covid-19 è importante per molte persone, sia pazienti che operatori sanitari - commenta Paul Harrison, professore di psichiatria all'Università di Oxford - Ci auguriamo che questi risultati stimoleranno ulteriori ricerche sullo sviluppo di interventi efficaci per aiutare a prevenire e curare queste conseguenze cerebrali del Covid-19". Il grado di recupero a sei mesi dall'infezione è un forte predittore degli esiti psichiatrici e cognitivi a lungo termine: intervenire precocemente per gestire i sintomi potrebbe prevenire lo sviluppo di sindromi più complesse e migliorare il recupero complessivo, raccomandano i ricercatori.{ }#_intcss0{ display: none;}#U11702827017J4G { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11702827017ImB { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11702827017h9H { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11702827017rSD { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11702827017hDD { font-weight: bold;font-style: normal;}

Ho visto lei sul palco con lei. Annalisa ed Elodie, amiche geniali del popAbruzzo, Marsilio: Meloni molto fiera del lavoro che abbiamo fatto - Tiscali Notizie Il caso Procaccini incrina la linea pro Meloni del PpeLa lettera morta di Macron per una Francia senza estremiSalvini “In Abruzzo bella vittoria del centrodestra e del buongoverno” - Tiscali Notizie

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