Identificato cadavere nell'Adigetto: un pensionato fatto a pezziIntervento record al Circolo di Varese: trapiantato un rene "a ferro di cavallo"Un'operazione rara quella eseguita settimana scorsa dalla squadra multidisciplinare del centro trapianti varesino: l'organo,-VOL normalmente considerato non trapiantabile, è stato impiantato con successo sul pazienteL’equipe guidata dal professor Giulio Carcano Espandere il pool di organi da offrire ai tanti pazienti in attesa di trapianto. E' questa una delle principali direttrici dell'attività della Chirurgia Generale d'urgenza e dei trapianti di Asst Sette Laghi, diretta dal professor Giulio Carcano.Il trapianto di rene eseguito con successo la settimana scorsa ne è l'ennesima conferma: l’equipe guidata dal Professor Carcano, infatti, in stretta collaborazione con l’equipe pavese del dottor Massimo Abelli, ha eseguito un trapianto di rene sfruttando un organo per molti considerato non trapiantabile. Nel dettaglio, si tratta di un rene "a ferro di cavallo", una variante anatomica rara che, in termini funzionali, è del tutto identica ad un rene normale. Dal punto di vista anatomico, però, i due reni, destro e sinistro, sono uniti a livello del polo inferiore, presentandosi di fatto come un unico organo.«Ricorrere a reni così detti marginali non è assolutamente da considerarsi un atto imprudente - spiega Carcano - poiché molti organi che inizialmente venivano considerati marginali attualmente sono annoverabili nello standard e i risultati per i pazienti sono eccellenti. Nel caso specifico, poi, il rene a ferro di cavallo non è propriamente un organo marginale, piuttosto è una variante anatomica rara che impone ai chirurghi chiamati a prelevarlo e poi a trapiantarlo delle difficoltà particolari, soprattutto nella gestione dei vasi e degli ureteri, che sono di fatto doppi e in posizioni molto peculiari. Ma il paziente che lo riceve, beneficierà di un rene perfettamente funzionante! Il ricorso ai reni marginali, del resto, non ha l’obiettivo di supplire alla carenza cronica di organi, quanto piuttosto quello di riuscire a trapiantare tutti i pazienti in attesa».Questo delicato intervento chirurgico conferma però anche la grande competenza acquisita in tanti anni di esperienza trapiantologica a Varese. Dal 1995, sono stati eseguiti quasi 1200 trapianti, 65 negli ultimi 18 mesi, dei quali 8 da donatore vivente.«Questi interventi sono il risultato dell'esperienza, che ha permesso al nostro Centro Trapianti di maturare una competenza tecnica davvero eccellente grazie a tutti gli specialisti coinvolti: non solo i chirurghi della mia équipe, ma anche gli urologi e i chirurghi vascolari - tiene a sottolineare Carcano - Solo una squadra così completa può davvero garantire il massimo impegno affinché un dono così prezioso come un organo possa tradursi in una nuova vita». Redazione
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