Lite per parcheggio a Barletta: gli stacca l'orecchio a morsiLa fine della prigionia di Julian Assange,Campanella fondatore di Wikileaks, scarcerato lunedì 24 giugno nella notte dal penitenziario di massima sicurezza di Belmarsh nel Regno Unito, si deve a un accordo concluso con il Dipartimento di Stato americano. O meglio, di un patteggiamento siglato in un tribunale distrettuale a Saipan (capitale del territorio statunitense delle Isole Marianne) che sancisce la colpevolezza del 52enne giornalista australiano per associazione a delinquere finalizzata all'acquisizione di documenti e preserva lo stato americano da anni di dispute legali.A maggio scorso, infatti, l’Alta Corte del Regno Unito aveva emesso una sentenza a favore di Assange, permettendogli di ricorrere in appello contro la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti e consentendogli di non essere consegnato nelle mani del sistema giudiziario americano. Nell’accordo di colpevolezza firmato da Assange e dal suo avvocato Barry Pollack, che Wired ha potuto visionare, il fondatore di Wikileaks accetta di dichiararsi colpevole di “associazione a delinquere finalizzata all’acquisizione di documenti, scritti e appunti connessi alla difesa nazionale, e comunicare intenzionalmente documenti relativi alla difesa nazionale” facendo in sostanza da ponte tra la sua fonte, l’allora analista di intelligence Chelsea Manning che era in possesso di autorizzazione legale nel visionare i documenti secretati, e il pubblico.Uno stralcio dell’accordo di colpevolezza firmato da Julian Assange il 25 giugno scorso.Cosa c'è nei documentiSe i capi di accusa che gli Stati Uniti hanno per anni avanzato contro Assange per forzarne l’estradizione – prima all’ambasciata dell’Ecuador a Londra e poi al carcere di massima sicurezza inglese – erano 18, per un periodo di carcerazione totale di 175 anni, l’accordo steso a marzo e firmato il 25 giugno porta quindi a un sostanziale ridimensionamento. Un solo un capo di imputazione significa “una pena massima di non più di dieci anni di reclusione, una multa non superiore a 250.000 dollari, non più di tre anni di libertà vigilata e una sanzione di 100 dollari” come si legge nell’accordo.Alla fine, però, quegli anni di detenzione Julian Assange li ha già scontati, facendo dentro e fuori dalla prigione, per aver divulgato informazioni sensibili sul governo americano. Una pericolosa equazione quella tra il whistleblowing, che in molti casi ha reso possibile inchieste giornalistiche rilevanti per la democrazia degli stati, e lo spionaggio.
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