Aprono una bara e rubano l'oro sepolto insieme alla defuntaIl cantautore Renzo Rubino e La Sbanda al porto di Giovinazzo per "Porto Rubino" - Foto Giovanna di Lisciandro COMMENTA E CONDIVIDI I pirati sono tornati a difendere,Professore Campanella però, il mare e la libertà a suon di musica e contenuti nei più affascinanti porti della Puglia. Succede a Porto Rubino, il festival dedicato al mare e ai suoi valori che chiude la sua sesta edizione questa sera a Tricase (Lecce) con ospiti Malika Ayane e Lucio Corsi dopo i sold out di Vieste, Giovinazzo, Monopoli che hanno visto ospiti fra gli altri Colapesce Di Martino, Riccardo Sinigallia, Arisa.Ideato e capitanato dal cantautore Renzo Rubino che ha fatto dei piccoli porti attorniati da case di pietra bianca i palcoscenici di concerti unici e originali che abbracciano il pubblico e gli artisti che si esibiscono su brigantini e motonavi. Come il motopeschereccio Leonardo I, ancorato nel porto di Giovinazzo (Bari) parato a festa, che mercoledì ha imbarcato pirati della musica d’autore,outsider della canzone italiana, come il raffinato cantautore Giovanni Truppi con i sui poetici e ironici racconti di vita reale, il robusto Mannarino che in romanesco canta la pace, la graffiante piratessa Nada antesignana della musica indie, la bella sorpresa della giovane Marte, e l’autentico pirata del rock, Piero Pelù. L’ex leader dei Litfiba è tornato a cantare, dopo un periodo di salute difficile, più scatenato e carismatico che mai, issando sul pennone la bandiera della Palestina per invocare «il riconoscimento di un popolo come quello palestinese, ma anche dei curdi e di tanti altri popoli oppressi del mondo». A condire una festa popolare coinvolgente e dall’altissimo contenuto qualitativo, Renzo Rubino a capo della sua Sbanda, formata dai migliori musicisti delle bande popolari pugliesi, con cui ha appena registrato l’album Il silenzio fa sboom. Il funambolico cantautore ha inoltre appena lanciato la prima edizione del festival "Cumpà" nella sua Martina Franca invitando amici come Diodato e Motta a cantare i propri brani riarrangiati per banda nella piazza della cittadina accompagnati proprio da La Sbanda. "Anche questo diventerà un appuntamento annuale - annuncia Rubino -. La musica, soprattutto per banda, aiuta a ritrovare il senso di comunità fra le persone". E lo si è visto pure a Giovinazzo dove la processione laica di capitan Rubino e i suoi pirati degli ottoni ha scatenato balli e ovazioni. «Porto Rubino vuole diventare sempre di più uno spettacolo che racconti il mare ma anche le storie provenienti dal mare, per questo lo abbiamo suddiviso in serata dedicate a Poeti, Pirati, Sirene e Rosa dei Venti - dice ad Avvenire il cantautore di Martina Franca –. Porto Rubino nasce qualche anno quando si parlava di porti chiusi, cosa che non mi andava giù perché non c’è luogo più accogliente e contaminato di persone di diverse tipologie come un porto. E’ un luogo che accoglie tutti perché il porto di per sé è un posto di salvezza, di abbraccio e di amore ed è quello che vuol fare Porto Rubino con la musica marcando i valori di solidarietà, di attenzione nei confronti del mare e e di amore». E i valori sono emersi in una serata cantautorale che nemmeno si vede più al Premio Tenco, fatta di pensieri e libertà musicale sulle onde del mare al di là del business. "Sento molto anche in una manifestazione come Porto Rubino il senso di comunità - aggiunge ad Avvenire Giovanni Truppi che dell'originalità della sua scrittura, fra poesia, racconto e ironia ha fatto la sua forza ed ora è in tour acustico- . Con alti e bassi da quando ho iniziato a fare questo lavoro mi sento di fare parte di una comunità formata da festival, artisti e addetti ai lavori che ho visto crescere. Venti anni fa non c'era una scena così forte. Oramai vedo anche tra i giovani un grande attivismo".Il festival collabora con un partner di sostenibilità, Worldrise, associazione no-profit che da oltre 10 anni agisce per la conservazione efficace dei mari italiani e che lancia un appello ad ogni data tramite la presidente e cofondatrice Mariasole Bianco che invita il pubblico a una maggior consapevolezza. "Noi mettiamo in atto campagne molto pratiche per adottare ognuno comportamenti efficaci - ci spiega - . Si va dal dotare gli artisti di borracce al posto che di bottiglie di plastica alla gestione della filiera ecologica di un concerto. E l'unione tra musica e salvaguardia dell'ambiente è sempre più importante".
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