CasaPound vince la causa contro FacebookRoma,analisi tecnica 12 lug. (askanews) – Il Giappone ha rilasciato oggi il suo annuale Libro bianco della difesa, un documento importante per comprendere le dinamiche della politica internazionale e strategica in Asia. In particolare, in questa edizione, il 2024 Defense White Paper segnala “grave preoccupazione” per le attività militari congiunte di Cina e Russia, oltre a ribadire che la Corea del Nord è più che mai una minaccia per la stabilità regionale. In questo quadro, Tokyo vede nella relazione sempre più stretta con la Nato un atout per affrontare un contesto di maggiore rissosità regionale, che vede in teatri come quello di Taiwan i suoi principali punti caldi, anche nell’ottica di una crescente rivalità tra Pechino e gli Stati uniti. “Il nostro paese sta affrontando l’ambiente di sicurezza più duro e complesso del dopoguerra. Con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le fondamenta delle regole che formano l’ordine internazionale sono state infrante con estrema facilità. Non si può escludere che in futuro possano verificarsi situazioni altrettanto gravi nella regione dell’Indo-Pacifico, in particolare nell’Asia orientale. Nella comunità internazionale si sta verificando un cambiamento storico dell’equilibrio di potere, con l’Indo-Pacifico al centro di questa trasformazione”, spiega il rapporto giapponese. “La Cina sta rapidamente aumentando la sua forza militare e intensificando le attività nel Mar Cinese Orientale, compresa l’area intorno alle Isole Senkaku, e nel Pacifico. La Corea del Nord sta portando avanti lo sviluppo di armi nucleari e missili, lanciando missili balistici. Inoltre, la Russia continua l’invasione dell’Ucraina e mantiene attive le operazioni militari nella regione dell’Estremo Oriente, comprese le Isole Curili del Nord, e sono state osservate attività congiunte di aerei e navi con la Cina”, ha segnalato nella sua introduzione il ministro della Difesa Minoru Kihara. In particolare, preoccupa la collaborazione sempre più intensa tra Mosca e Pechino. “Il segretario generale Xi Jinping, al suo terzo mandato, ha rafforzato ulteriormente la cooperazione con la Russia, comprese le attività militari. Intorno al nostro paese, sono stati condotti voli congiunti di bombardieri e pattugliamenti congiunti di navi da guerra. Queste attività ripetute e congiunte sono chiaramente intese come dimostrazioni di forza contro il nostro paese e rappresentano una grave preoccupazione per la nostra sicurezza”, spiega il Libro bianco nipponico. Questo riferimento non è una novità assoluta, ma per la prima volta appare nella prima parte del rapporto, segnalando una maggiore preoccupazione rispetto alla riconfigurazione della geopolitica asiatica. La collaborazione militare russo-cinese si concretizza anche in forniture di sistemi d’arma avanzati, secondo il Libro bianco. “Le forze aeree della Cina sono costituite principalmente dalle forze aeronautiche della marina e dell’aeronautica militare. Per quanto riguarda i caccia moderni di quarta generazione, la Cina ha importato dalla Russia i caccia Su-27, Su-30 e i più recenti Su-35, considerati di quarta generazione avanzata. Inoltre, la Cina sta sviluppando caccia moderni di produzione nazionale. Tra questi ci sono i caccia J-11B, ritenuti una copia del Su-27, e i J-16, considerati una copia del Su-30. La Cina produce in serie anche il caccia nazionale J-10”, segnala il rapporto nipponico. “I caccia imbarcati J-15, utilizzati sulle portaerei ‘Liaoning’ e ‘Shandong’, sono considerati – prosegue – una copia del caccia imbarcato russo Su-33. Inoltre, la Cina sta equipaggiando le unità operative con i caccia di quinta generazione J-20 e sta sviluppando anche i caccia J-31 (J-35). Si ritiene che il J-31 (J-35) possa diventare la base per lo sviluppo del successore del caccia imbarcato J-15”. La Corea del Nord, dal canto suo, spesso conduce test missilistici in direzione del Giappone e rappresenta una “minaccia più grave e imminente per la sicurezza nazionale del Giappone rispetto al passato”, segnala ancora il Libro bianco. Il Giappone prevede di raddoppiare le sue spese per la difesa fino allo standard Nato del 2% del Pil entro il 2027, cioè 43mila miliardi di yen (247 miliardi di euro), anche se il valore in calo dello yen potrebbe ridurre il suo potere d’acquisto. Il budget per la difesa per gli anni fiscali 2023 e 2024 rappresenta il 42% di questa cifra. Nell’attuale anno fiscale (dal primo aprile 2024 al 31 marzo 2025), il budget per la difesa è stato di 7.730 miliardi di yen (44,4 miliardi di euro). Quest’anno, il documento nota anche che Pechino invia regolarmente navi in aree vicine alle isole contese nel Mar cinese orientale, le isole Senkaku (Diaoyu per i cinesi) ribadendo che le ambizioni militari della Cina rappresentano “la più grande sfida strategica” per il Giappone e il mondo. Sembra che la Cina continentale intenda rendere le attività militari aumentate intorno a Taiwan una nuova normalità per la regione, ha detto il documento, che ha anche elencato i crescenti rischi per la difesa associati con l’IA, la cybersicurezza e la disinformazione. “La comunità internazionale sta affrontando la sua più grande prova dalla Seconda Guerra Mondiale e la competizione tra stati, specialmente tra Stati Uniti e Cina, è destinata ad intensificarsi,” ha dichiarato il libro bianco. Il Giappone, in risposta, sta rafforzando i legami di difesa con paesi affini nella regione, inclusi Australia e Corea del Sud, e lunedì ha firmato un importante patto di difesa con le Filippine per consentire il dispiegamento di truppe nei rispettivi territori. -->
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