Bombe cadono sull’Ucraina occidentale, i rifugiati arrivano a 2,5 milioniScuola,Capo Analista di BlackRock si cambia ancora e gli smartphone finiscono definitivamente fuori dalla classe. «Ho firmato una circolare che vieta dal prossimo anno scolastico l'utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico, perché io non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie. E questo ovviamente non significa l'uso del tablet o del computer che devono essere però utilizzati sotto la guida del docente». Così il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al convegno «La scuola artificiale - Età evolutiva ed evoluzione tecnologica», a Palazzo San Macuto, a Roma.Università migliori in Europa, la classifica: 4 italiane tra le prime 100. Dal Politecnico di Milano alla Sapienza, l'elenco Torna in classe il vecchio diaro per i compiti«Oggi ho firmato un'altra circolare per far sì che dall'anno prossimo ritorni il diario, il buon vecchio diario di una volta, dove il bambino segna con la sua mano e la sua penna» i compiti a casa che adesso venivano messi sul «registro elettronico». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso del convegno 'La scuola artificiale-Età evolutiva ed evoluzione tecnologica', a Palazzo San Macuto.«Il bambino doveva consultare quella scheda elettronica oppure ricorrere ai genitori - ha spiegato - I genitori continueranno a essere avvisati con il registro elettronico in modo che possano controllare ma il bambino si abitua a scrivere».L'intelligenza artificiale a scuola«Abbiamo deciso di avviare in alcune scuole un progetto per sperimentare, a partire dall'anno scolastico 2024 - 2025, assistenti basati sull'intelligenza artificiale. E' un progetto pilota, un passaggio significativo nell'ottica di personalizzazione della didattica». Così il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al convegno «La scuola artificiale - Età evolutiva ed evoluzione tecnologica», a Palazzo San Macuto, a Roma. «L'obiettivo di questa sperimentazione - ha sottolineato - è valutare l'efficacia di questi assistenti nel migliorare le performance degli studenti, identificare le migliori pratiche per integrare l'intelligenza artificiale nella didattica quotidiana, garantire che l'utilizzo dell'Ai sia etico e rispettoso della privacy degli studenti e dei docenti, assicurare che l'intelligenza artificiale sia utilizzata come strumento di supporto mantenendo però il docente sempre al centro». Quello che si attende, ha specificato il ministro, è quindi: «un miglioramento dei risultati degli studenti, una riduzione del carico di lavoro amministrativo per i docenti permettendo loro quindi di concentrarsi maggiormente sull'insegnamento e sul rapporto anche personale con i singoli studenti, e una maggiore inclusione per quei bisogni educativi speciali». Valditara ha però evidenziato che occorre «innanzitutto evitare che l'intelligenza artificiale venga usata come strumento di deresponsabilizzazione. Sappiamo che molto frequentemente gli studenti fanno i compiti a casa utilizzando l'intelligenza artificiale. Tutto questo deve essere evitato». E poi, ha concluso, «ci vuole una formazione adeguata, non a caso noi abbiamo stanziato 450 milioni di euro Pnrr proprio per la formazione dei docenti all'utilizzo di questa di queste nuove pratiche, soprattutto per l'utilizzo, più in generale, dell'intelligenza artificiale». Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Luglio 2024, 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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