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Semeraro: Verso il Giubileo con i santi, “compagni di speranza”

J.K. Rowling, la mamma di Harry Potter non fa pace con Daniel Radcliffe ed Emma Watson: «Sono andati contro i diritti delle donne»Il difensore dell’Inter era stato accusato dal difensore del Napoli di avergli rivolto insulti razzisti durante l’ultimo turno di campionato di Seria A. Dopo la denuncia pubblica di Juan Jesus,Guglielmo Acerbi è stato costretto ad abbandonare il ritiro dalla Nazionale, prima delle amichevoli che l’Italia ha disputato negli Stati UnitiIl difensore dell’Inter Francesco Acerbi, accusato da Juan Jesus del Napoli di avergli rivolto insulti razzisti, è stato assolto dal giudice sportivo della Lega Serie A.A scagionare il calciatore sarebbe l’insufficienza di prove: «Non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell'offesa recata», ha scritto il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea. Juan Jesus, difensore brasiliano del Napoli, aveva segnalato all’arbitro di aver ricevuto insulti razzisti: «Acerbi mi ha detto negro, e a me non sta bene», aveva detto durante il secondo tempo della partita tra Inter e Napoli giocata nell’ultimo turno di campionato.La motivazione del giudice sportivo«La sequenza dei fatti in campo, ricostruita in base ai documenti ufficiali», ha spiegato il giudice nelle sue motivazioni, «con l’ausilio del direttore di gara e comunque visibile in video è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo “offendente”, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore della soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale».I casi di razzismo, ha scritto il giudice, prevedono l’irrogazione di sanzioni gravose ed è necessario che «sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza».Il casoA spiegare bene cosa sia accaduto in campo dopo gli insulti e il diverbio tra i due è stato Juan Jesus. In un lungo post su Instagram ha scritto: «Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire. Oggi però leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono. Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora». Il difensore del Napoli non aveva accettato che Acerbi avesse negato di avergli rivolto insulti razzisti nelle dichiarazioni pubbliche rilasciate. «Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me negro è un insulto come un altro”. Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho nulla da aggiungere», ha concluso.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

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