Coronavirus, governo studia una possibile moratoria sugli affittiFranceschini: "Cinema e teatri sono sicuri,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock riapriamo prima di tutti"Franceschini: "Cinema e teatri sono sicuri, riapriamo prima di tutti""Cinema e teatri sono luoghi sicuri", così il ministro Franceschini che chiede la riapertura. Si parla del 6 marzo come data possibile. di Riccardo Castrichini Pubblicato il 22 Febbraio 2021 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCoronavirus#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}“Teatri e cinema sono chiusi in Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Portogallo. Ma siccome l’Italia è l’Italia vorrei che fossimo i primi a riaprire“. Questo il parere del confermato ministro alla Cultura, Dario Franceschini in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nella quale lo stesso dichiara di essere pronto a valutare la riapertura dei luoghi di cultura in quanto la pericolosità laddove si indossa la mascherina si è dimostrata ridotta rispetto alle situazioni dove, per necessità, non si indossa il dispositivo si sicurezza personale. “Già nella riapertura estiva – dice Franceschini – c’erano misure di sicurezza molto rigide che si sono rivelate efficienti: mascherina, distanziamento, igienizzazione delle mani, sanificazione dei locali”.LEGGI ANCHE: Chi è Dario Franceschini, ministro della Cultura del governo DraghiFranceschini: “Riapriamo cinema e teatri”Una speranza dunque per chi ha interessi nel settore e per i molti cittadini che soffrono la chiusura di questi luoghi. Una perdita di oltre il 70% di ingressi nel 2020, con tutto ciò che ne consegue in termini economici. Servono più ristori, ne è convinto anche Franceschini che infatti chiede che gli operatori culturali vengano inseriti nel nuovo decreto: “Finché non lavorano, occorre sostenere gli operatori del settore al di là del tipo di contratto che avevano”.Resta ora da capire quando il pensiero e le volontà del ministro potranno trasformarsi in realtà. “Ho chiesto al Comitato tecnico-scientifico un incontro urgente – dice Franceschini – mi confronterò poi collegialmente col governo, perché non sono certo io a decidere da solo, e col Cts per individuare tempi e modalità”. Cinema e teatri sono dunque luoghi sicuri che con regole ferree potrebbero presto tornare ad accogliere gli spettatori: “Credo che l’Italia, più di altri Paesi – conclude il ministro della Cultura – abbia bisogno come l’ossigeno di tornare ad avere un’offerta culturale. Lo ha detto bene il presidente Draghi. Le città italiane senza teatri e cinema e le piazze senza musica sono più tristi: così l’Italia non è l’Italia“. Parole che vanno dalla parte dei molti lavoratori dello spettacolo in forte crisi che da mesi chiedono di essere ascoltati, ora sarà necessario metterle in pratica.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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