L’indiscrezione: Draghi a Kiev con Macron e Scholz prima del G7Per la premier Giorgia Meloni additare testate e giornalisti come nemici è diventata una pratica ricorrente,Campanella e oltre a sperimentare ripetuti attacchi da parte del governo Meloni, il comitato di redazione di Domani si trova a dover denunciare anche il clima di liceità che questa operazione produce. Ormai siamo arrivati alle liste di proscrizione, con i nostri colleghi - alcuni dei quali anche esponenti sindacali - additati con foto, nomi e cognomi come nemici di Meloni e quindi della patria tutta. Queste pratiche sono inaccettabili e pericolose. Il quotidiano Domani ha subìto ogni forma di attacco, dalle querele bavaglio agli attacchi durante i comizi elettorali della premier, come quello a Pescara per le regionali, o durante la visita in Albania, alle arringhe dei ministri contro Domani in un’aula di Parlamento. La redazione ha garantito e garantirà ai suoi lettori di fare il suo lavoro e cioè di raccontare i fatti senza farsi intimidire. Registriamo che dopo i primi attacchi a Domani, portati avanti da Meloni ancor prima di diventare premier, sono seguiti attacchi ad altri giornalisti e testate, attacchi al giornalismo di inchiesta e al servizio pubblico. Riteniamo, proprio come ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che l’attacco alla libertà di informare rappresenti una eversione, e respingiamo con fermezza questi affondi.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
Cdm convocato d’urgenza da Draghi: focus su ddl concorrenza e fratture nella maggioranzaEmma Bonino: "Putin sarà processato all'Aia per crimini di guerra e contro l'umanità" Riforma della Giustizia, il Senato approva, è legge: cosa cambia oraMovimento 5 Stelle, Di Battista potrebbe ritornare, ma ad una condizione: "Deve uscire dal Governo"Ius scholae, ius soli e ius sanguinis: qual è la differenza?