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Covid, rinviato il Dpcm 31 luglio: slittano le riaperture

Cosa prevede il Recovery Fund: il nuovo accordoUno studio pubblicato su Nature Communications,Professore Campanella condotto su oltre 45 milioni di adulti inglesi, ha rivelato che i vaccini anti-Covid non solo proteggono dalla malattia, ma potrebbero ridurre anche il rischio di infarto e ictus, dimostrando ancora una volta l'infondatezza di certe notizie allarmistiche, diffuse soprattutto sui social network, che associano i vaccini a morti improvvise e ad altri problemi di salute. Non è chiaro perché. L'ipotesi, in estrema sintesi, è che per ragioni non ancora del tutto chiarite la protezione offerta dai vaccini contro la Covid-19 possa avere un effetto benefico anche sulla salute cardiovascolare.  Più precisamente, analizzando i dati sanitari dettagliati, i ricercatori hanno scoperto che chi si è vaccinato ha avuto una probabilità significativamente inferiore di sviluppare trombi, sia a livello arterioso (come nell'infarto o nell'ictus) sia a livello venoso (come nella trombosi). In particolare, si è osservata una riduzione del rischio del 10% dopo la prima dose e, per alcuni tipi di vaccino, di oltre il 20% dopo la seconda dose. Comportamento Chi si lascia sopraffare dalla rabbia crede più facilmente ai complotti Le conferme. Lo studio ha confermato anche quanto già noto sui rari effetti collaterali. In particolare sulla VITT (Trombocitopenia trombotica indotta da vaccino), una condizione molto rara che poteva verificarsi dopo la prima dose del vaccino AstraZeneca. La trombocitopenia è una riduzione del numero di piastrine, cellule del sangue essenziali per la coagulazione: in alcuni casi questa riduzione può portare alla formazione di coaguli sanguigni, soprattutto a livello cerebrale. Sebbene la VITT sia un evento serio, è estremamente raro e i benefici della vaccinazione nel prevenire il Covid-19 superano di gran lunga i rischi associati a questa complicazione. Scienza Lo strano caso dell'uomo che si è vaccinato contro la covid 217 volte in 29 mesi Anche nel caso delle miocarditi e pericarditi – infiammazioni del muscolo cardiaco e del sacco che lo riveste – segnalate più frequentemente dopo i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) e soprattutto nei giovani maschi, i benefici della vaccinazione nel prevenire il Covid-19, che può causare danni cardiaci più gravi, superano di gran lunga i rischi associati a queste complicazioni.

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