Primo disappunto reale per Carlo durante la proclamazioneGiappone,Campanella condannata a risarcire il marito della sua amanteGiappone, condannata a risarcire il marito della sua amanteDonna giapponese condannata a risarcire il marito della sua amante: dovrà pagare 1.100 yen al marito della sua fiamma conosciuta sul webdi Giampiero Casoni Pubblicato il 24 Marzo 2021 alle 09:56 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatagiapponeGiustiziasocial network#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}In Giappone una donna è stata condannata a risarcire il marito della sua amante per aver fatto sesso con lei. La curiosa vicenda, riportata da The Ashai Shimbun, parte dalla multa che il giudice ha deciso di infliggere alla donna in questione, una 37enne di cui non sono state divulgate le generalità: 1.100 yen, parti a circa 850 euro. Ma in realtà il processo non si è limitato a quantificare il danno subito dalla parte lesa, cioè il marito della donna coinvolta nella relazione. In sede di dibattimento infatti la toga ha voluto fissare una sorta di linea ‘etica’, e lo scorso 16 febbraio ha emesso la sua sentenza. Vicende simili, in cui il sesso diventa materia di giurisprudenza attiva, sono all’ordine del giorno in tutto il mondo.Risarcirà il marito dell’amante: la vicendaLo storico della vicenda approdata in aula è tutto sommato banale: l’accusata doveva rispondere di una condotta sessuale minante la stabilità del rapporto coniugale in cui si era insinuata. Per questo motivo il marito, un 39enne, l’aveva trascinata in aula. Ci sono molto modi di scoprire una tresca, e l’uomo era incappato nelle chat fra le due donne. Le due donne si erano infatti incontrate on line e da quei primi incontri era scaturita una relazione vera e propria. L’imputata si era difesa in aula con una linea “ardita”: in pratica il suo avvocato aveva sostenuto che la relazione non era ascrivibile ad atto di infedeltà, che in Giappone è sanzionato in punto di diritto. Non lo era perché con le loro azioni le due donne non avevano affatto rovinato il matrimonio.La linea difensiva dell’imputataLa prova? Non c’erano state mancanze della coniuge dai suoi doveri coniugali, ma solo attenzioni moltiplicate perché mirate su due persone. Il giudice però non ha accolto la tesi difensiva ed ha ritenuto quelle relazione atto minante la pace del matrimonio, ed ha disposto il risarcimento dell’amante in favore del marito.Articoli correlatiinEsteriUsa, sfida a distanza Trump-Harris: "Pensavo fosse indiana, poi è diventata nera"inEsteriMorte Haniyeh, i funerali a Teheran: l'Iran chiude lo spazio aereoinEsteriZelensky: "Tutti vogliamo la Russia ai negoziati di pace"inEsteriUsa 2024, Kamala Harris sfida Donald Trump: "Se hai qualcosa da dire dimmelo in faccia"inEsteriRaid di Israele a Teheran: ucciso il capo di HamasinEsteriAttacco alla scuola di danza a Southport: il bilancio sale a 3 vittime
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