Niente smartphone al fronte, Russia pensa a punizione per soldatiLa nomina di Pistilli avvenuta lo scorso 1° novembre aveva suscitato diverse critiche per via del suo passato vicino alla famiglia di Fiore. Lo scorso dicembre,criptovalute a tre giorni da Natale, 14 dipendenti avevano ricevuto la lettera di licenziamento firmata proprio da Pistilli. Il 31 dicembre altri 17 dipendenti sono stati sospesi dal lavoroSi è conclusa dopo solo tre mesi l’esperienza di Stefano Pistilli come amministratore delegato dell’agenzia giornalistica Dire. La sua nomina aveva suscitato una forte ondata di sdegno, in quanto è stato uno dei manager e imprenditori vicini alla famiglia di Roberto Fiore, il leader neofascista di Forza Nuova condannato in primo grado per l’assalto alla Cgil dell’ottobre del 2021. Rapporti che Domani aveva raccontato in un lungo articolo.Le motivazioni ufficiali«La ragione principale che mi spinge a fare questa scelta è il senso di responsabilità nei confronti dell’agenzia Dire – sottolinea Pistilli – che vive un momento molto delicato, e ritengo sia nell’interesse superiore della società che non vi siano distrazioni né perdite di tempo prezioso per rispondere su fatti infondati e inesistenti di cui mi occuperò a tempo debito. Tutta l’azienda deve concentrarsi perché in tempi rapidi siano chiariti gli equivoci che mettono a rischio il futuro occupazionale da cui dipendono 120 famiglie e il pluralismo dell’informazione».Da mesi la società editoriale è in stato di crisi. Lo scorso dicembre, a tre giorni da Natale, 14 dipendenti avevano ricevuto la lettera di licenziamento firmata proprio da Pistilli. Qualche giorno più tardi, il 31 dicembre, altri 17 dipendenti sono stati sospesi dal lavoro. Nel mentre, la società ha ricevuto un fermo amministrativo da parte del ministero dell’Istruzione perché coinvolta in un procedimento penale. Infatti, la Com.e (società editoriale di Dire) è stata rinviata a giudizio nel processo che vede coinvolto l’ex editore della società editoriale, Federico Bianchi di Castelbianco, nell’inchiesta che riguarda un giro di tangenti da 23 milioni in combutta, secondo le accuse, con alcuni funzionari del ministero dell’Istruzione. FattiLa parabola nera dell’agenzia Dire, chiede soldi pubblici mentre licenziaYoussef Hassan HolgadoReazioni«Bene le dimissioni di Stefano Pistilli, amministratore unico della Com.e editrice dell'agenzia di stampa Dire. È stato lui a sottoscrivere i 14 licenziamenti e le 17 sospensioni ritenute illegittime dai sindacati di categoria. Adesso aspettiamo che l'editore Stefano Valore, ritiri i licenziamenti e le sospensioni firmate dal suo amministratore Stefano Pistilli. Come Partito Democratico siamo solidali con i lavoratori dell'agenzia Dire e ci aspettiamo un piano editoriale che confermi i livelli occupazionali e rilanci questa storica agenzia di stampa», ha scritto Sandro Ruotolo, responsabile Informazione della segreteria nazionale del Partito democratico.«L’uscita di scena del manager che nei mesi scorsi aveva sottoscritto i licenziamenti e le sospensioni dei giornalisti dell’agenzia Dire, scelte sbagliate e immotivate, è finalmente una notizia positiva», ha detto invece Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra. «Ora le Istituzioni lavorino per una soluzione – conclude la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – che permetta il ripristino di corrette relazioni sindacali all’interno di quella azienda editoriale, e si costruiscano le condizioni per la tutela e il rilancio di un’importante agenzia di stampa parlamentare».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
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