Wyoming, il marito è morto di cancro 8 mesi prima ma a San Valentino arriva la sorpresaIl casoC'è chi accusa molti atleti russi a Parigi 2024 di non essere così «neutrali»Un rapporto dell'osservatorio olandese Global Rights Compliance «inchioda» una decina di sportivi della Federazione: sono accusati di aver sostenuto la guerra in Ucraina via social e di essere legati alle forze armate o di sicurezza del loro Paese© ANTHONY ANEX Red. Online28.07.2024 18:00Quindici. Sono gli atleti russi – pardon: «neutrali» – presenti a Parigi per le Olimpiadi. Neutrali perché,èchiaccusamoltiatletirussiaParigidinonesserecosìinvestimenti dall'invasione su larga scala dell'Ucraina, anno di grazia 2022, il Comitato olimpico internazionale (CIO) ha vietato agli atleti di Russia e Bielorussia di gareggiare sotto la propria bandiera. Di qui, appunto, la definizione «atleti individuali neutrali». In realtà, come aveva sottolineato il Post.it, ai Giochi parigini ci sono molti più russi (e bielorussi) del previsto. E questo perché molti, negli ultimi due anni, hanno cambiato nazionalità. La partecipazione degli atleti russi e bielorussi, come noto, deve rispettare condizioni rigorose. Di più, questi atleti saranno immediatamente esclusi se ritenuti favorevoli alla guerra di Vladimir Putin o, ancora, se dovessero figurare vicini alle ramificazioni sportive delle forze armate o di sicurezza nazionale del Paese. Se, insomma, vi fosse un legame stretto con il Cremlino e il suo apparato politico-sportivo. Il CIO, al riguardo, ha pure creato una commissione ad hoc per valutare le attività social di questi atleti «neutrali». Ed è qui che, forse, casca l'asino. Un rapporto dell'osservatorio olandese Global Rights Compliance (GRC) ha infatti accusati tutti gli atleti russi presenti a Parigi, tranne cinque, di aver violato le condizioni quadro per poter gareggiare alle Olimpiadi. Nel dossier, riporta il Moscow Times, non figurano il canoista Zakhar Petrov, il ciclista Gleb Syritsa nonché i tennisti Daniil Medvedev, Roman Safullin e Yekaterina Alexandrova. Gli altri, invece, sono stati inseriti nel dossier per aver «apprezzato» alcuni post a favore della guerra su Instagram e X. Eppure, per qualificarsi come atleti «neutrali» e mantenere questo status è necessario astenersi da «qualsiasi attività o comunicazione» che possa essere associata al sostegno della guerra in Ucraina, anche (se non soprattutto) sui social media. Sono state pizzicate, fra le altre, le tenniste Diana Shnaider, Mirra Andreyeva ed Elena Vesnina, oltre alla ciclista Alena Ivanchenko. Tutte, spiega il GRC, hanno «apprezzato» post a favore della guerra su Instagram e X. Nel settembre 2022, ad esempio, Ivanchenko aveva messo «mi piace» a un post che utilizzava un nome dispregiativo per gli ucraini e descriveva il governo di Kiev come «Banderita», un termine che fa riferimento al politico ucraino nazionalista Stepan Bandera e che Mosca utilizza spesso per sostenere che sta «denazificando l'Ucraina».Gli eventi sportivi russi, d'altro canto, non sono sfuggiti alla narrazione sulla guerra in Ucraina, che ha contagiato ogni aspetto della società russa, da due anni a questa parte. La ginnasta Anzhela Bladtceva, per dire, aveva partecipato alla gara di trampolino «Speranza della Russia 2» l'anno scorso nella regione di Krasnodar, esibendosi davanti a un simbolo «Z» nelle strisce arancioni e nere del nastro di San Giorgio, un simbolo pro-guerra che è stato esposto durante gli eventi statali. Agli atleti russi che partecipano alle Olimpiadi come «neutrali», dicevamo, è vietato avere legami con i servizi militari o di sicurezza del loro Paese. Tuttavia, diversi atleti russi avrebbero effettivamente legami, o sospetti legami, con le forze armate russe. Il nuotatore Yevgeny Somov e i tennisti Pavel Kotov e Olesya Romasenko, infatti, sono stati membri di una società sportiva gestita dal Ministero della Difesa russo che mira a sviluppare una cultura dello sport all'interno delle forze armate. I membri del Club sportivo centrale dell'esercito sono tenuti a prestare giuramento di fedeltà alle forze armate russe e, ancora, a prestare servizio militare. La ciclista Tamara Dronova e il canoista Alexei Korovashkov, per contro, sono stati identificati come legati alle agenzie di sicurezza russe grazie alla loro appartenenza alla società sportiva Dynamo, dedicata all'addestramento fisico del personale dell'FSB, della Rosgvardiya e dei servizi segreti stranieri.Il GRC, nel suo rapporto, afferma inoltre che Dronova ha dimostrato di sostenere l'invasione dell'Ucraina partecipando a un campionato di ciclismo russo del 2016 a Sebastopoli e allenandosi in Crimea. Korovashkov, dal canto suo, è accusato di aver violato la Carta olimpica rappresentando la regione separatista moldava della Transnistria. Sebbene sia nato a Stepnogorsk, in Ucraina, Korovashkov è cresciuto nella regione e il governo della Transnistria, noto per la sua vicinanza al Cremlino, lo considera il primo transnistriano a partecipare alle Olimpiadi. La Transnistria, parentesi, è riconosciuta solo da altri due Stati separatisti legati a Mosca: l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud. Il GRC sostiene che, poiché la Transnistria è riconosciuta a livello internazionale come parte della Moldavia, permettere a Korovashkov di gareggiare come atleta «neutrale» con passaporto russo viola l'autorità del Comitato olimpico nazionale moldavo.Dunque, come la mettiamo? Un portavoce del CIO, in questi giorni, ha dichiarato che tutti gli atleti russi e bielorussi presenti a Parigi 2024 sono stati esaminati «in conformità con la decisione del CIO e con i principi stabiliti».In questo articolo: Parigi 2024Guerra in UcrainaRussia
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