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G7 Commercio, Tajani: successo per Italia, temi Omc e resilienza

Renzi: «I politici mi prendono in giro per il mio inglese? Facciamo un dibattito tv: scegliete posto, lingua e argomento»Con le ragazze del volley,analisi tecnica oggi in finale con gli Usa, festeggeremo il 40esimo podio azzurro in questi Giochi. E potrebbe non essere finita Dal nostro inviato Giorgio Specchia 11 agosto - 08:08 - PARIGI L'ItalVolley femminile. Getty Parigi fa sempre la storia del nostro sport. L’ha fatta anche ieri per le lacrime e il dolore di Gimbo Tamberi che ha chiuso piangendo, nella pedana dove difendeva l’oro di Tokyo nel salto in alto, la sua folle giornata tra l’ospedale e la corsa verso lo Stade de France. E il medagliere, proprio con l’esempio di atleti come Tamberi, eguaglia il record delle 40 di Tokyo con un oro in più (11 contro 10). Alle 39 già ufficiali si aggiungerà infatti l’oro o l’argento della finale di pallavolo femminile tra Italia e Stati Uniti. storia—  Alle 13 c’è un altro appuntamento con la storia a Parigi perché andiamo alla ricerca di un titolo olimpico a squadre che ci manca da vent’anni, dal trionfo del Setterosa di pallanuoto ad Atene 2004. E magari le ragazze di Velasco non saranno le sole a festeggiare. Abbiamo possibilità anche nel pentathlon e nel ciclismo su pista per andare oltre quota 40. Possiamo sperarci, questa Nazionale olimpica nelle ultime quarantotto ore ha fatto cose sensazionali. Sei medaglie venerdì e tre ieri con l’argento di Elia Viviani e Simone Consonni nell’Americana e i bronzi delle Farfalle nella ginnastica ritmica e di Giorgio Malan nel pentathlon. Siamo saliti sul podio olimpico in 15 sport diversi in una Parigi dove, la storia insegna, sappiamo esaltarci. Dal Mondiale di calcio dell’Italia di Pozzo nel 1938 all’Europeo di basket del 1999, dai Roland Garros di Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta e Francesca Schiavone ai Tour vinti da Bottecchia, Coppi, Bartali, Nencini, Gimondi, Pantani e Nibali. Hanno conquistato Parigi anche Ribot nell’Arc de Triomphe e Varenne nell’Amérique, il purosangue e il trottatore simboli della nostra ippica che i francesi ci invidiavano. Il 2024, anno dei Giochi, ci ha visto ancora protagonisti in una città che ha imparato, giorno dopo giorno, a voler bene all’Olimpiade. i podi—  L’aveva già ospitata nel 1900 e nel 1924 e si era dimenticata di quanto fosse bella, inclusiva e pure utile per “fare in dieci anni - parole della sindaca Anne Hidalgo - opere che non si sarebbero fatte in venti”. Sono partite diverse petizioni per non spostare il braciere olimpico dal Giardino delle Tuileries perché attira turisti e piace a tutti. Anche alcuni dei nostri ragazzi olimpici sono andati a vedere quel fuoco che arde e ne hanno tratto ispirazione. Siamo saliti sui podi di tutti i luoghi simbolo dello sport di una città che ha imparato a rispettarci proprio attraverso le gesta degli azzurri di ieri e di oggi. Ai Giochi abbiamo vinto medaglie al Roland Garros, allo Stade de France, al palasport di Bercy e persino nuotando dentro la Senna. E ai quaranta podi sommiamo 25 quarti posti in una statistica che ci vede in testa solitari, vincitori “per dispersione” come facevano Ribot e Varenne. Così uno dei dibattiti che si è scatenato a Parigi 2024 riguarda proprio la cosiddetta “medaglia di legno”. Tra gli atleti c’è chi ne va fiero e chi la detesta. L’unica certezza è che anche i quarti posti rappresentano lo stato di salute di un movimento. imprese—  Perché un conto è finire ai piedi del podio, un altro è uscire al primo turno senza lottare. Il dato che meglio rappresenta la qualità della spedizione francese è che 92 dei 402 azzurri presenti a Parigi, il 22,8%, sono finiti tra i primi quattro. Così l’Italia chiuderà la seconda Olimpiade di fila con almeno una medaglia vinta ogni giorno. Una serie iniziata il 18 agosto 2016 nella quartultima giornata dei Giochi di Rio de Janeiro e che oggi arriva a 36 grazie alle ragazze del volley. Loro si sono già guadagnate un posto nella storia perché nessuna Nazionale femminile di pallavolo aveva mai conquistato una medaglia olimpica. Il movimento femminile si è liberato di un’ossessione e adesso può davvero sognare. È arrivato il giorno che coach Julio Velasco aspettava da 28 anni, quando ad Atlanta 1996 l’Italia maschile più forte di sempre – quella di Gardini, Bernardi, Giani, Zorzi, Lucchetta, Cantagalli, Bovolenta, Tofoli… - perse la finale contro l’Olanda. È arrivato anche il giorno che le ragazze aspettavano da Tokyo 2021, battute 3-0 dalla Serbia ai quarti. Quello che dà l’oro, la gloria e anche i soldi, visto che una vittoria costerebbe al Coni circa due milioni e 300 mila euro (180 mila a ogni giocatrice). Il giusto e meritato premio per chi sa entrare nel mito di Olimpia portandoci dentro l’azzurro, il colore più bello. Olimpiadi: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Capo Analista di BlackRock