Cade in strada ma rifiuta il ricovero: "Non so a chi lasciare il cane"Stupro di Palermo,ETF al via il procedimento per i sei ragazzi coinvoltiStupro di Palermo, al via il procedimento per i sei ragazzi coinvoltiDonne in rete contro la violenza si costituisce parte civille nel processo di Rosamaria Bombai Pubblicato il 19 Aprile 2024 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataPalermoprocessoviolenza sessuale#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Ha avuto inizio a Palermo il processo per la violenza di gruppo avvenuta il 7 luglio 2023 in un cantiere dismesso del Foro Italico. Sono sei i ragazzi coinvolti, il settimo è già stato condannato dal Tribunale dei minori. Intanto l’associazione Donne in rete contro la violenza si costituisce parte civile nel processo.Leggi anche: Mafia, diffuso il nuovo identikit di Giovanni MotisiInizia il processo per lo stupro di Palermo: sei i ragazzi coinvoltiGli imputati sono sei dei sette ragazzi accusati di aver ripetutamente violentato la ragazza, all’epoca dei fatti 19enne, e di aver filmato quanto accaduto. Il settimo del gruppo, minorenne in quel momento, è già stato condannato a 8 anni e 8 mesi dal Tribunale dei minori.L’associazione Donne in rete contro la violenza si costituisce parte civileL’associazione D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, si costituisce parte civile nel processo. Antonella Veltri, presidente dell’associazione, afferma: “È importante la presenza dei Centri antiviolenza nelle aule dei tribunali a sostegno delle donne. Compito dell’associazione è trasmettere vicinanza, solidarietà e forza a quante abbiano subito violenza in un momento di confronto con la giustizia, che auspichiamo avvenga nel rispetto di tutte e di tutti, nonché dei dispositivi di legge nazionali e internazionali“.Elvira Rotgliano, avvocata penalista Centro antiviolenza Le Onde, aggiunge: “I Centri antiviolenza impegnano quotidianamente energie e professionalità specificamente formate per sostenere le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza; in un momento storico di attacco ai diritti di libertà delle donne, la costituzione di parte civile di D.i.Re al processo per lo stupro di groppo avvenuto a Palermo è, non solo un atto politico coerente coi fini statutari dell’associazione, ma anche un gesto concreto di solidarietà nei confronti della persona offesa. Se è vero che la violenza non si risolve nelle aule di giustizia, è altrettanto vero che i giudici con le loro sentenze, rivestono un ruolo di primo piano nel cambiamento culturale e nella decostruzione di pregiudizi e stereotipi di genere, che, quando invece affermati, contribuiscono alla vittimizzazione secondaria della donna. D.i.Re con la sua presenza al processo si impegna concretamente a vigilare e prevenire ogni forma di colpevolizzazione della vittima“.Leggi anche: Cos’è il Norovirus: quello che c’è da sapereArticoli correlatiinCronacaIncidente sull'autostrada Messina-Catania: un ferito graveinCronacaOlimpiadi Parigi 2024: Angela Carini si ritira dall'incontro con Imane KhelifinCronacaBoxe, Angela Carini si ritira. Il commento di La Russa: "L'aspetto in Senato per abbracciarla"inCronacaAfragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due frati e altre quattro personeinCronacaEstate 2024: 5 festival da non perdere in FranciainCronacaUfo avvistato a Ibiza: un video su TikTok mostra l'oggetto volante non identificato
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