Le 34 parole per salvare il mondo: ecco perché Cop28 può essere una svoltaRoma,criptovalute 11 novembre referendum Atac: che cosa cambierà?Roma, 11 novembre referendum Atac: che cosa cambierà?A Roma domenica 11 novembre 2018 si svolgerà il referendum consultivo per la messa in gara del servizio di trasporto pubblico della Capitale. di Paola Marras Pubblicato il 20 Ottobre 2018 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatareferendumRoma#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}I cittadini romani si preparano al referendum consultivo dell’11 novembre 2018, un voto che potrebbe essere decisivo per il futuro della mobilità pubblica della Capitale. Se vincerà il “Sì”, infatti, il Campidoglio a guida 5 Stelle dovrebbe (sempre se è intenzionato a rispettare la volontà popolare) mettere a gara la gestione dei trasporti pubblici di Roma, finora affidati principalmente ad Atac. Rimane però il nodo quorum.Referendum: quando e come si vota“L’11 novembre si vota per la messa in gara del servizio di trasporto pubblico a Roma, per dare alla città una mobilità finalmente degna di una Capitale europea” ricorda su Facebook il comitato “Mobilitiamo Roma” che, insieme ai Radicali Italiani, hanno promosso questa iniziativa di consultazione popolare. “Roma di fatto non ha un servizio di trasporto pubblico locale. Quando un cittadino si mette ad una fermata dell’autobus e non può prevedere se l’autobus passerà tra un quarto d’ora, mezz’ora o magari tra un’ora e mezza questo significa che di fatti non c’è un servizio pubblico di trasporto”, spiega Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italia, nello spiegare il perché di questo referendum.Domenica 11 novembre 2018 tutti i cittadini romani potranno quindi recarsi nei rispettivi seggi elettorali dalle ore 8:00 alle ore 20:00 per esprimere il proprio voto e decidere del futuro della mobilità pubblica della Capitale. Sulla scheda verrà chiesto sostanzialmente se si è d’accordo o meno a liberalizzare i trasporti della Capitale, mettendoli a gara. Barrando la casella con il “Sì”, si esprimerà il proprio consenso mentre, al contrario, mettendo una X sulla casella con il “No” si esprimerà la volontà a lasciare la gestione dei trasporti pubblici ad Atac.Se vincerà il “Sì”, il Comune dovrebbe a quel punto promuovere una gara pubblica aperta a aziende concorrenti. Il condizionale è d’obbligo, perché il risultato del referendum, essendo solo consultivo, non è vincolante per il Campidoglio. Per essere valido, inoltre, al referendum dovranno partecipare almeno il 33% degli aventi diritto al voto, circa 800mila persone. I promotori criticano la scelta del Campidoglio di mantenere il quorum, visto che il nuovo statuto del Comune l’ha abolito.I debiti di AtacAtac è un’azienda da anni in grosse difficoltà economiche visto che come ricorda ilpost.it “ha 1,3 miliardi di euro di debiti”. Una situazione che rende difficile rinnovare il parco macchine, spesso molto vecchio, e che di conseguenza crea inefficienza nei trasporti. Nonostante questo a gennaio 2019 il Comune di Roma, principale azionista della società, ha approvato una delibera che ha prolungato il contratto di servizio con Atac fino al 2021 (visto che era in scadenza nel 2019).Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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