Picchia una donna con un gabbiano morto, prende a calci il suo cane e tenta di scappare a nuotoÈ aperta al pubblico,trading a breve termine a PalazzoCiampoli di Taormina, la mostra archeologica e multimediale 'DaTauromenion a Tauromenium. La città invisibile tra storia earcheologia', visitabile fino al 30 novembre. All'inaugurazione,con la direttrice del Parco Naxos Taormina, l'archeologaGabriella Tigano, erano presenti il sindaco di Taormina, CatenoDe Luca, e la Soprintendente ai beni culturali di Messina,Mirella Vinci. "Con questa mostra - ha spiegato Gabriella Tigano - entriamonel Dna dell'antica città, quella Tauromenion dei greci divenutaTauromenium con i romani. Raccontiamo le case degli uomini, gliedifici pubblici come l'agorà, le terme e le naumachie, le casedegli dei con templi e santuari divenuti poi chiese cristiane. Ele antiche vie sepolcrali con le tombe a camera ancoraesistenti. Sebbene la sua monumentalità sia legataprevalentemente al Teatro antico, Taormina ha svelato da tresecoli numerosi e importanti reperti archeologici che ci diconomolto sulla storia della città e della sua gente. Mentre con ilsupporto delle moderne tecnologie digitali, abbiamo realizzatouna serie di animazioni 3D per restituire ai visitatori lostupore di una città dove il meraviglioso paesaggio dialoga congli spazi urbani destinati alla comunità che, dal teatro in poi,vennero concepiti con un forte impatto scenografico". Durantela presentazione, la direttrice ha voluto ricordare le duefigure che le hanno ispirato l'idea della mostra: l'archeologaCettina Rizzo e la professoressa Francesca Gullotta, scomparsaprematuramente, alla cui memoria ha voluto dedicare il progetto. La mostra nasce da uno studio interdisciplinare avviato daTigano con l'archeologa Maria Grazia Vanaria e con diversigruppi di lavoro formati da funzionari del Parco, dellaSoprintendenza di Messina e delle Università di Messina, Palermoe Catania e da un team interdisciplinare costituito daarchitetti, geologi, informatici, filmmaker ed esperti diricostruzioni 3D con l'obiettivo di ricomporre, rileggere eraccontare una città abitata da sempre. Per l'occasione è tornata a Taormina la famosa "Sacerdotessadi Iside", statua in marmo rinvenuta nel 1867 vicino alla chiesadi San Pancrazio - anticamente luogo di culto di Iside eSerapide - e dal 1868 trasferita al Museo Salinas di Palermo. Era assente da Taormina dal 2001, quando fu esposta nella mostraorganizzata dalla Soprintendenza e dal il Comune negli spazi diBadia Vecchia. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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