Funivia Stresa-Mottarone, il ministro delle Infrastrutture Giovannini: "Anomalie da un mese"L’analisiCapodanno e buoni propositi: «Guardare al futuro fa bene alla salute»Con Igor Sibaldi,trading a breve termine autore de «Il mondo dei desideri – 101 progetti di libertà» cerchiamo di inquadrare il fenomeno degli auspici per l’anno venturo© Shutterstock Mattia Darni02.01.2024 18:30Mangiare di meno, fare più esercizio fisico, ridurre oeliminare completamente l’alcol, risparmiare: con l’inizio del nuovo annoarrivano immancabili anche i buoni propositi per i dodici mesi successivi. Permolti la pratica è ormai diventata una tradizione, quasi un rituale. Ma perchéa Capodanno sentiamo la necessità di stilare una lista di obiettivi da raggiungere?«Perché sono giorni di vacanza che portano in seno l’idea dell’inizio»,esordisce Igor Sibaldi, scrittore, drammaturgo, filosofo, slavista, filologo, studiosodi teologia e traduttore nonché autore de Il mondo dei desideri – 101 progettidi libertà. «La prospettiva di poter ricominciare da capo è molto importante: gliantichi celebravano questa possibilità con i riti d’iniziazione. Col passaredel tempo essa è però andata perdendosi e a prevalere è stato l’atteggiamentostoico. Ecco allora che Capodanno è perfetto per un suo quantomeno parzialeritorno perché alla mezzanotte cambia la data e si apre un nuovo anno. Riuscirea concentrarsi in un momento di svolta e fare ragionamenti basati sul futuro èinoltre un esercizio psicologico che fa molto bene alla salute. Teniamo infattipresente che la psicologia occidentale è tutta orientata al passato: peraiutare il paziente, lo psicologo guarda ai traumi e alle cose irrisolte delpassato. Volgere lo sguardo all’avvenire vuol pertanto dire essere in controtendenza. Colui che guarda al futuro è libero: il passato vincola, ilfuturo apre delle porte».«Bisogna ricercare il sorriso»Guardare al futuro è come volgere lo sguardo a unorizzonte di possibilità infinite. Analizzando tuttavia gli obiettivi che sipongono le persone con l’arrivo del nuovo anno, si nota però che gli auspicisono sempre gli stessi. «Per evitare questo appiattimento e la formulazione dipropositi noiosi si possono prendere in considerazione alcuni elementi. Laformulazione degli auspici dovrebbe innanzitutto basarsi sul criterio delsorriso: è cioè un buon proposito quello che, quando ci viene in mente, ciprovoca un sorriso spontaneo e irresistibile. È il segnale che si sta andandonella direzione giusta. Un’altra regola importante è evitare il “non”, adesempio "non devo più mangiare cibo spazzatura”. Sono molto più interessanti ipropositi affermativi perché inducono alla creazione e ci pongono in unadiversa prospettiva mentale».Una questione di libertàUna grande sfida è poi perseverare per riuscirea mantenere gli obiettivi che ci si è prefissati. «Quello che dobbiamo fare inquesto senso è un discorso di libertà. Se formulando i buoni propositi per l’annonuovo si insinua un senso del dovere, ecco che la libertà sparisce ed è piùdifficile che essi siano perseguiti. I buoni propositi che invece ricercano il sorrisonon sono basati sul “devo”, bensì sul “posso”. In questo senso mi piacericordare un passo del romanzo di Thomas Mann Giuseppe e i suoi fratelli.Nel libro, il padrone di Giuseppe non riesce a dormire. Il protagonista, per aiutarlo,gli dice allora, parafrasando: “Tu non riesci a chiudere occhio perché credidi 'dover' dormire, prova invece a pensare che ‘puoi’ dormire”. Da quel momentol’uomo non ebbe più problemi d’insonnia».
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