Troppi porti, vecchi porti. Senza strategia, l’economia dimenticata dell’Italia circondata dal mare - Tiscali NotizieMendrisiottoSerpiano vittima silenziosa del maltempo di luglioAnche il San Giorgio porta le conseguenze dei temporali del mese scorso – Tra l’hotel e l’Alpe di Brusino sono stati sradicati centinaia di alberi,Professore Campanella che hanno danneggiato anche la strada – La conta dei danni è ancora approssimativa, ma si parla di migliaia di metri cubi di legname© CdT/Gabriele Putzu Lidia Travaini08.08.2024 06:00La Valle di Muggio, temporaneamente inaccessibile a causa della caduta di frane, ma anche il fondovalle dove l’esondazione del Laveggio, del Faloppia e di altri fiumi ha creato allagamenti e disagi non solo al traffico, o lo straripamento delle ove di Capolago. Quelle appena elencate sono le aree del Mendrisiotto interessate dal maltempo del 7 e del 12 luglio di cui si è parlato (e scritto) maggiormente. Ma c’è un’altra zona del Distretto particolarmente colpita e danneggiata a cui finora nessuno ha accennato. E a transitarci ora, anche se è trascorso circa un mese, ci si imbatte in un paesaggio in certi punti quasi irriconoscibile. Breve ma intensoAddentrarsi oggi dalla zona dell’hotel Serpiano verso quella della funivia e dell’Alpe di Brusino significa imbattersi in benne dove è raccolto materiale irrimediabilmente danneggiato (sedie, sdraio, ringhiere, eccetera), grossi tronchi accatastati a bordo strada, alberi caduti subito fuori dal campo stradale, barriere a delimitare aree pericolose e sentieri inagibili, parti di asfalto danneggiate (o mancanti) a causa della caduta di alberi. Tradotto in poche parole, sembra che al Serpiano sia passato un piccolo tornado. La responsabilità è «della cellula temporalesca transitata nel Mendrisiotto il 12 luglio verso le 6 di mattina – esordisce Patrick Luraschi, a capo dell’Ufficio forestale del sesto circondario (che opera nel Mendrisiotto e nel Malcantone) –. Un evento che è stato rapido ma particolarmente intenso sul versante nord del San Giorgio».Migliaia di metri cubiA farne le spese è stato il bosco, con centinaia di alberi sradicati (quelli che si trovavano a bordo strada hanno portato anche al cedimento dell’asfalto). Le piante cadute sono così numerose, che ad oggi i danni non sono ancora stati quantificati nel dettaglio. Nei prossimi giorni è in programma un sopralluogo sul posto per fare una valutazione precisa. Un’analisi che servirà per decidere come intervenire e che completerà la valutazione fatta grazie alle immagini riprese da un drone. «Il drone ci ha consentito di avere un quadro delle superfici toccate e di fare una prima stima che quantifica in 5-6 mila metri cubi il legname sradicato presente nel bosco». Liberare il bosco da tutto questo legname è quasi impensabile, aggiunge il nostro interlocutore: «Il sopralluogo servirà per capire bene cosa ha senso fare e cosa no, vale a dire se ha senso liberare il bosco da tutto questo legname, un’operazione che sarebbe anche molto costosa, se è possibile lasciarlo sul posto o se disboscare parzialmente».Quella che si deciderà nei prossimi giorni è la seconda fase dei lavori, la prima ha riguardato le opere urgenti volte a liberare strade e sentieri dal legname (alcuni sentieri sono tuttora inagibili, la mappa con le vie sbarrate è disponibile sul sito di Ticino Sentieri).Il responsabile dei danni – che fortunatamente sono stati solo materiali – è come scritto il temporale del 12 luglio, con raffiche di vento forti al punto da sradicare alberi con radici molto diffuse: «Probabilmente ci sono stati dei rotori (venti vorticosi, ndr) con raffiche superiori ai 100 chilometri orari», conclude Luraschi. Bosco e stradaCoinvolto in prima persona è anche Gianfranco Poli, responsabile del grotto Alpe di Brusino e anche municipale di Brusino Arsizio, sul cui territorio sorge il Serpiano. «Oltre al bosco anche la strada forestale è stata danneggiata, l’incontro in programma nei prossimi giorni sarà decisivo per stabilire il da farsi».
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