Sardegna, 38enne annega forse dopo un maloreMarketing>Nicolò Cappelletti,Guglielmo relatore SEO&love 2020Nicolò Cappelletti, relatore SEO&love 2020Docente, manager delle relazioni corporate e degli eventi alla IUSVE, Nicolò Cappelletti sarà relatore al SEO&Love 2020.di Redazione Notizie.it Pubblicato il 27 Febbraio 2020 alle 17:30 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCulturaVeronaArgomenti trattatiLe tre parole che descrivono il tuo lavoroNella cassetta degli attrezzi di una strategia di comunicazione cosa non può mancare?Le novità del tuo settore nel 2020?Dammi tre parole che descrivono il SEO&LoveNicolò Cappelletti è docente alla IUSVE, dal 2013 gestisce le relazioni corporate e gli eventi della stessa e dal 2019 è vicedirettore del Master in Communication & Digital Journalism 4.0. Inoltre, il 14 marzo 2020 parteciperà come relatore all’evento del SEO&Love di Verona.Le tre parole che descrivono il tuo lavoroIl mio lavoro consiste spesso nello stare in contatto sia con il mondo accademico sia con il mondo professionale, permettendomi di svolgere progetti e ricerche e applicarle sul campo. Detto tra noi questo lo ritengo un vantaggio ma soprattutto un privilegio: da un lato l’approfondimento continuo, la sperimentazione e la ricerca, mentre dall’altro la possibilità di agire concretamente su progetti reali e in linea con le necessità di brand e aziende.ApprofondimentoNulla è come ci appare. Un elemento che ritengo primario è chiedersi sempre il “perché” delle cose, le motivazioni che stanno alla base: dagli avvenimenti più grandi alla semplice analisi dei commenti ai vari post.ConcretezzaRiuscire a far comprendere ai brand che non si tratta esclusivamente di declinare contenuti su più piattaforme, ma condividere elementi in linea con i valori del proprio brand non dimenticando che sono le persone a far funzionare il digitale.StrategiaIn un contesto in cui tutto cambia di continuo, non è possibile navigare a vista. Analizzare il contesto, conoscere i linguaggi del digitale, comprendere le dinamiche social, padroneggiare le piattaforme e tanti altri elementi sono la quotidianità.Nella cassetta degli attrezzi di una strategia di comunicazione cosa non può mancare?La cassetta? Ironia a parte, può sembrare banale, ma possedere un contenitore nel quale far confluire tutte le nozioni, le conoscenze e le abilità necessarie per lavorare in comunicazione digitale non è scontato. Ecco per me quella cassetta è rappresentata dalla cultura digitale, necessaria per riuscire a muoversi in un contesto in cui tutto cambia di continuo.In una cassetta degli attrezzi del 2020 non può mancare:ComprensioneSe “tutto cambia di continuo”, comprendere significa scomporre il mondo digitale e afferrare il suo senso profondo in relazione al contesto. Uno step che non si riduce solo nel “capire” i cambiamenti, ma dovrà favorire l’analisi di quelli rilevanti, nel settore della digital communication, al fine di tradurli in elementi utili per lo sviluppo di processi comunicativi rilevanti. Un esempio? Il caso studio della New York Public Library con la strategia delle INSTA NOVELS (lo vedremo alla masterclass). Un sapiente utilizzo del piano strumentale (stories) riletto in ottica valoriale per creare un contenuto che ben si sposa con il brand.ConsapevolezzaEssere a conoscenza dei linguaggi, delle innovazioni e delle possibilità offerte dal mondo digitale, al di là della focalizzazione su un piano strumentale. Allo stesso tempo essere consapevoli di ciò che significa, oggi, operare strategicamente nel digitale. Un esempio: il 77% delle persone ritiene che i brand sviluppino dei contenuti che sono inutili e il 42% diffida dei marchi, ritenuti “remoti, irraggiungibili ed egocentrati”.IntegrazioneEssere in grado di integrare in ottica di branding le tecnologie, i nuovi linguaggi e gli utilizzi del digitale. Non deve essere la tecnologia a guidare le nostre scelte, ma i valori intimi di un brand a essere integrati nel nuovo e ridisegnato contesto del digitale.Le novità del tuo settore nel 2020?Per quel che vedo il mondo della digital communication è cambiato molto, in particolar modo negli ultimi due o tre anni. In generale iniziamo ad apprendere come non sia solo un insieme di strumenti o un mezzo per strategie di breve termine, ma un vero e proprio ecosistema digitale nel quale costruire relazioni ed esperienze. Lo dico spesso: il digitale è prima di tutto cultura e poi tecniche e strumenti.Le tre grandi tendenze che per me saranno da approfondire per coloro che vorranno operare nel digitale (e come immaginerete, per me non si tratta di “nuovi” strumenti”) sono:Effetto ModaLe persone e i brand si confrontano con il digitale vivendo in relazione a quello che definisco l’effetto moda: la tendenza a focalizzarsi su una particolare piattaforma o strumento solamente perché utilizzato dai più in quel determinato momento storico. Un effetto particolarmente diffuso all’interno della digital communication che porta brand e imprese a ragionare spesso su elementi caratterizzanti il momento e non per compatibilità con gli obiettivi o valori di brand. Ecco, al di là del “lo usano tutti”, le persone iniziano a chiedere ai brand un cambiamento di prospettiva, che sappia recuperare il vero valore della relazione. La voglia di sperimentare, la novità e il vivere nel cambiamento continuo sta esaurendo il suo potere trainante nei confronti delle persone.Dimensione “slow”Ammettiamolo, l’intensità del digitale sta creando i primi problemi, nonché i primi fenomeni di disconnessione. Sarà un caso se negli ultimi anni aziende quali Google o Apple, ad esempio, hanno introdotto strumenti che ci supportano, e volendo ci limitano, nell’utilizzo dello smartphone e dei social? I brand hanno l’opportunità di cogliere questa necessità e sviluppare contenuti che possano essere realmente di valore e significativi per le persone.Esperienze “Humane”Il tema dell’esperienza è uno dei temi caldi se parliamo di digitale. Numerosi studi hanno confermato come l’esperienza digitale abbia per le persone un valore similare all’esperienza reale. Ecco, il contesto odierno ci richiede un approccio “humane” (e non più solo “human”) ai dati e deve richiamare la nostra capacità di declinare sul digitale le reali interazioni personali. Una provocazione: iniziamo a considerare il digitale non più solo come “human” inteso come aggettivo per riferirsi a “cose e strumenti” che hanno a che fare con l’essere umano, ma “HUMANE” inteso come aggettivo per riferirsi ad atteggiamenti che hanno a che fare con le persone.Dammi tre parole che descrivono il SEO&LoveConnessioneIl clima che si respira all’evento è sempre dei migliori, ciò favorisce la relazione e permette di ritrovare davvero il valore del confronto con persone diverse.IspirazioneContenuti di valore raccontati da professionisti che ogni giorno ricercano e approfondiscono le loro tematiche, sempre innovative e sapientemente orchestrate dalla regia di SEO&Love.CoinvolgimentoPensare di vivere il SEO&Love senza farsi coinvolgere è una cosa che non mi immagino. I tanti momenti di intrattenimento, alternati ai contenuti più tecnici, sono la ricetta che permette di mantenere altissima l’attenzione durante tutta la giornata.Il SEO&Love è unico nel suo genere, un evento “serio ma non serioso” perché si può fare formazione “seria” anche con il sorriso. Un format che trovo sempre vincente perché favorisce l’apprendimento e mette a proprio agio le persone.Articoli correlatiinMarketingI trend del web marketing per il 2024 secondo Simone LongatoinMarketingTim presenta il nuovo spot "Il Labirinto": la regia è del Premio Oscar Giuseppe TornatoreinMarketingRevenue in crescita dell’80% e un nuovo orizzonte nell'intrattenimento phygital: la nuova visione di 2WATCHinMarketingCosa fa un esperto web marketing?inMarketingAffiliation marketing: già definiti i trend del 2024inMarketingIAB Forum 2023: la "Regeneration" conquista l'Allianz Mico di Milano
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