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Dopo la strage Netanyahu licenzia due ufficiali, chiuse oltre trenta ambasciate israeliane

Tajani: «Negoziati per la tregua a una svolta». Per il Nyt, Netanyahu rischia il mandato d’arresto dell’AjaCronaca Nera>Martina Scialdone: la dinamica del femminicidioMartina Scialdone: la dinamica del femminicidioMartina Scialdone: la dinamica del femminicidiodi Niccolò Mencucci Pubblicato il 17 Gennaio 2023 alle 17:19 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataomicidioArgomenti trattatiMartina Scialdone: la dinamica del femminicidioLa fuga del killer di Martina ScialdoneIl killer di Martina Scialdone aveva un porto d’armiLa tragica dimanica dell’omicidio di Martina Scialdone,MACD l’ennesimo femminicidio, stavolta avvenuto la sera dello scorso venerdì 13 gennaio, in via Amelia all’Appio Tuscolano, uccisa a colpi di pistola dal Costantino Bonaiuti, l’ex compagno della vittima.Martina Scialdone: la dinamica del femminicidioEra sera tarda quando venerdì 13 gennaio Martina Scialdone si trovava al bar con Costantino Bonaiuti, l’ex compagno. Lo raggiunse suo fratello, chiamato da lei per farla venire a prendere al Brado.Nella chiamata sentì il compagno di Martina Scialdone dire che lo stava cornificando. Durante il tragitto per raggiungerla lo chiamò più volte, dicendogli anche che aveva cambiato idea e che sarebbe tornata a casa da sola.Al locale li trovò a litigare. L’ex compagno l’afferrò per un braccio, e nel tentativo di dividerli Costantino Bonaiuti tirò fuori la pistola e sparò a Martina Scialdone. A soccorrerla, insieme a clienti e passanti, anche un uomo senza fissa dimora di 47 anni.La fuga del killer di Martina ScialdoneDopo aver sparato a Martina Scialdone, Costantino Bonaiuti tentò la fuga, ma in breve tempo venne rintracciato dalle forze dell’ordine.S’era rifugiato a casa sua, non appena compiuto il delitto. A lei aveva raccontato di essere uscito per “incontrare un’amica di famiglia” e di averle sparato con un “colpo partito per sbaglio”.Il killer di Martina Scialdone aveva un porto d’armiCostantino Bonaiuti, killer di Martina Scialdone, era titolare di un porto d’armi, per esclusivo uso sportivo. Stando a quanto riportato dall’avvocato difensore, lui era titolare di un porto d’armi “nonostante gli fosse stata diagnosticata una forte depressione“, come poi sottolineato anche dall’avvocato difensore.Alla depressione si aggiunge anche la diagnosi di un tumore, per il quale aveva preferito continuare a lavorare in smartworking. Sempre il legale di Bonaiuti racconta che Costantino non avesse avuto intenzione di uccidere Martina Scialdone.“Non voleva sparare a Martina, voleva uccidersi ma per errore ha colpito lei”.Articoli correlatiinCronaca NeraGiulia Tramontano: la sorella Chiara a Impagnatiello "La tua crudeltà e disumanità si sono protratte per 6 mesi"inCronaca NeraOmicidio di due donne nell'Agrigentino: chi è l’uomo fermatoinCronaca NeraDuplice omicidio a Naro, indagato un 23enne: è in stato di fermoinCronaca NeraLiliana Resinovich: le ultime notizie sulla riesumazione della salmainCronaca NeraOmicidio nell'Avellinese: uomo ucciso in stradainCronaca NeraGiallo a Torvaianica: trovato un uomo legato a una boa e pieno di tagli

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Professore Campanella

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  • Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock
  • Capo Analista di BlackRock
  • Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock
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  • Capo Analista di BlackRock