Gravissimo incidente a Isorella, coinvolti due tir e un'auto: morta una 24enneRicercatori giapponesi hanno identificato la molecola chiave che lega l'esercizio fisico alla perdita di peso. La sua assenza può rendere il corpo "cieco" all'attività fisica Eugenio Spagnuolo 8 agosto - 08:07 - MILANO Stesso identico allenamento,ETF ma risultati diversi, in termini di peso: alcune persone perdono più chili di altre o lo fanno più lentamente. Come si spiega? Un gruppo di ricercatori dell’Università di Kobe a Osaka, in Giappone, (forse) è riuscito a scoprirlo. Non perdere peso nonostante l'allenamento: da cosa dipende— Analizzando cosa cosa succede ai topi che non riescono a produrre molecole di segnalazione che rispondono specificamente all'esercizio e regolano il metabolismo energetico del corpo, si è scoperto che questi topi consumano meno ossigeno durante l’esercizio, bruciano meno grassi e hanno quindi maggiori probabilità di aumentare di peso. Un meccanismo simile anche negli esseri umani. La colpa potrebbe essere di una molecola: una proteina chiamata PGC-1a, che sembra collegare l’esercizio fisico ai suoi effetti. Esistono diverse versioni di questa proteina. Secondo l'endocrinologo Ogawa Wataru dell'Università di Kobe, alcune di esse vengono prodotte nei muscoli più di dieci volte di più durante l'esercizio. Sebbene tutte le versioni della molecola segnale innescano reazioni biologiche simili, i loro diversi livelli di produzione hanno conseguenze di vasta portata per la salute dell'organismo. La mancanza di alcune versioni (b e c) del PGC-1a significa che l'organismo è sostanzialmente cieco all'attività a breve termine e non si adatta a questi stimoli, con la conseguenza che tali individui consumano meno ossigeno e bruciano meno grassi durante e dopo l'esercizio. È anche una questione di tempo— La buona notizia? I ricercatori hanno scoperto che l’esercizio a lungo termine stimola la produzione della versione standard di PGC-1a e che i topi che si esercitavano regolarmente mostravano un aumento della massa muscolare, indipendentemente dal fatto che fossero in grado di produrre le versioni alternative della molecola segnale o meno. Insomma, anche se non si perde peso in fretta, l'esercizio permette comunque al corpo di farlo col tempo. Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche Fare esercizio a digiuno fa davvero dimagrire? Ecco cosa dice la scienza Conclusioni— Il prossimo passo dei ricercatori sarà provare a capire meglio i meccanismi che portano all'aumento della produzione delle versioni b e c della molecola segnale durante l'esercizio. Nel fratempo, Ogawa e il suo team sottolineano che la comprensione dell’attività fisiologica delle diverse versioni di PGC-1a potrà consentire la progettazione di strategie di trattamento per l’obesità. Recentemente sono stati sviluppati farmaci anti-obesità che sopprimono l’appetito e vengono sempre più prescritti anche in Italia. Ma ad oggi, non esistono farmaci che trattino l’obesità aumentando il dispendio energetico del corpo. "Se invece si riuscisse a trovare una sostanza che aumenta i livelli b e c, ciò potrebbe portare allo sviluppo di farmaci che migliorano il dispendio energetico durante l'esercizio o anche senza esercizio. E potremmo trattare l'obesità indipendentemente dalle restrizioni dietetiche", conclude lo scienziato. Allenamento: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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