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Испания: Каталония, началась операция «Клетка» по поимке Пучдемона

La pressione per evitare l’attacco: così si spera di contenere l’Iran21 febbraio 2024 | 09.35Redazione AdnkronosLETTURA: 2 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;}Secondo dati statistici recenti,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock in Italia gli allergici rappresenterebbero circa il 20% della popolazione, ed il fenomeno appare in crescita costante soprattutto tra i più giovani e le donne. Già negli anni passati c’era chi aveva stimato (Pediatrics 2006) che, in questo nostro tempo, un bambino su due sarebbe stato allergico.Per quanto determinante sia il ruolo dell’ereditarietà, il fatto che la frequenza delle malattie allergiche sia in continua crescita nelle società più civilizzate e nei ceti più evoluti, ha fatto ipotizzare che il sistema immunitario, non avendo più occasione di attaccare virus, batteri e parassiti efficacemente combattuti dalle norme igieniche di prevenzione che progressivamente si sono andate consolidando nei paesi sviluppati, potrebbe avere rivolto la propria attività contro sostanze che erano in precedenza ben tollerate come, ad esempio, gli acari della polvere o i pollini. Al raggiungimento di questo risultato avrebbero anche contribuito le modificazioni qualitative e quantitative della flora intestinale, legate ai cambiamenti degli stili di vita e delle abitudini alimentari, ma anche all’uso talvolta smodato di antibiotici. Ed è tanto verosimile questa ipotesi chei pazienti affetti da allergie possono oramai contare sull’impiego, oltre che di farmaci convenzionali, anche di probiotici che, tuttavia, andranno adeguatamente selezionati e calibrati in funzione soprattutto delle particolari esigenze del singolo soggetto.Da un’ampia letteratura scientifica, oggi è possibile desumere che un contatto precoce con batteri probiotici può aiutare l’organismo a non sviluppare un’ipersensibilità allergica. Dunque, ai fini della prevenzione e del contenimento delle reazioni allergiche, piuttosto che incoraggiare impropriamente gli allergici a “rinforzare” le loro difese immunitarie, più correttamente sarebbe il caso di indurli a ri-modulare le funzioni di un sistema immune già di suo iper-reattivo, provando semmai ad “acquietarlo” proprio attraverso una corretta manipolazione della microflora intestinale.Si parlerà di questo nell’approfondimento settimanale dell’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso la Libera Università Mediterranea di Bari, incentrato su un argomento più che mai attuale, alla vigilia di una stagione primaverile decisamente anticipataria e, dunque, destinata a nuocere più a lungo sulla vasta platea delle persone allergiche.Appuntamento con “Fermenti, il segreto della vita”, venerdì 23 febbraio 2024

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