Mosca-Kiev, la guerra dell’energia e dei blackout. Arrestato il viceministro della Difesa russovino vinitoscani castellodiquerceto wine chianti granselezione ilpicchio lacorte Paolo Zappitelli30 gennaio 2024aaaQuella della cantina Castello di Querceto è una storia - come molte che riguardano il mondo del vino - di un innamoramento: quello della famiglia francese Francois ìvicinemacosìdiverse–Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRockper la Toscana, tanto da acquistare questa tenuta che all’epoca era una residenza di campagna. Ai primi del ’900 venne trasformata in azienda agricola e da allora la produzione di vini è sempre continuata. Oggi gli eredi del fondatore continuano a fare vino in una delle zone che più si prestano alla coltivazione della vite, le alte colline di Greve in Chianti. Due le bottiglie dell’annata 2020 assaggiate: il Picchio Gran Selezione e La Corte Gran Selezione. Nascono da vigne separate da poche centinaia di metri ma i terreni sono completamente diversi: il primo ricco di argilla e calcare, il secondo sabbioso. Il risultato sono due vini che hanno sfumature e caratteri distinti: mentre La Corte (Sangiovese in purezza) si presenta con toni più morbidi ed eleganti, il Picchio (Sangiovese con un 5% di Colorino) è più austero, verticale, sicuramente di gran fascino. Le due annate sono state messe in commercio proprio in questi giorni.
Elezioni regionali 2023, il centrodestra vince in Lazio e in Lombardia con Rocca e FontanaBlinken: «Alcune richieste di Hamas sono difficili da accettare». L’Onu accusa Israele di «crimini di guerra» Meloni incontra Nordio a Palazzo Chigi: “Dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce è la priorità”Scuola, Valditara: "Investire sulla formazione tecnica e professionale"Hamas lancia l’appello: i palestinesi in Cisgiordania marcino sulla Spianata