Covid, la quarantena non rientrerà più nella malattia da gennaio 2022Milano,ETF 8 ago. (askanews) – Una enorme tartaruga liuto “Dermochelys coriacea”, la più grande specie di tartaruga esistente, è stata trovata senza vita ieri nel mare della Versilia, dove era stata vista nuotare da alcuni giorni. Il personale dell’Unità Navale V.2044 della sezione operativa della Guardia di Finanza di Marina di Carrara si è accorto che il grande rettile marino, di circa 300 chili e lungo 2 metri, aveva collo una pinna anteriore agganciati alla cima di un contrappeso subacqueo, che era impossibile sollevare dal fondo. Lo ha reso noto il WWF, spiegando che i militari della guardia di finanza si sono dovuti immergere per liberare il corpo della tartaruga marina e trainarlo poi al porto di Viareggio, dove una gru lo ha sollevato e adagiato sul furgone degli operatori di Viareggio dell’organizzazione per la conservazione della natura, che hanno raggiunto il porto dal centro di primo soccorso di Ronchi a Marina di Massa. “Questo triste ritrovamento, provocato, involontariamente o consapevolmente, ancora una volta dall’attività umana, rappresenta una enorme perdita per la biodiversità dei nostri mari e la tutela delle grandi specie che li abitano” ha commentato il WWF, precisando che “il corpo senza vita della maestosa tartaruga verrà ora trasferito all’istituto Zooprofilattico Sperimentale di Pisa, che insieme all’ARPAT di Livorno e all’Università di Siena lo analizzerà per accertare la causa della morte”. Da circa 25 anni i volontari del WWF in Toscana si adoperano per salvaguardare la biodiversità marina e solo pochi giorni fa si sono occupati della liberazione in mare di tre tartarughe marine. Continuano inoltre, come ogni estate, le numerose attività di monitoraggio alla ricerca delle tracce di nidificazioni di tartarughe marine che quest’anno hanno già individuato e messo in sicurezza sette nidi sulla costa apuo-versiliese. Complessivamente, sulle coste italiane gli esperti ed attivisti del WWF stanno monitorando circa 200 nidi e stanno già assistendo alle prime schiuse che hanno consentito a centinaia di piccole tartarughine di raggiungere il mare. L’organizzazione ha ringraziato il personale della Guardia di Finanza dell’Unità Navale V 2044 di Marina di Carrara, “che si è adoperato per dare aiuto e supporto con un impegno e determinazione che vanno oltre le attività di servizio e che permetteranno al mondo scientifico di lavorare per fare luce sull’accaduto e agire per evitare che cose simili non si ripetano”. -->
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