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Sulla casa di Montecarlo Fini in aula dà la colpa ai Tulliani

L’aria malata di Lombardia. Fontana attacca Sala e fa la guerra all’EuropaRoma,Campanella 10 ago. (askanews) – “Sono nata donna, ho vissuto come donna, ho gareggiato come donna”. Con al collo l’oro dei 66 kg Imane Khelif ribadisce la sua femminilità e il perché di una battaglia che va ben oltre il ring. “I giochi olimpici sono un sogno – aggiunge – È un sogno per ogni atleta. Ho partecipato a Tokyo, ma in quel momento non ero ben preparata. Era durante il Covid, i tempi erano difficili. Tutti in Algeria e nel mondo arabo sanno quanto ho lavorato duramente in vista di Parigi. Mi sono allenata principalmente negli Stati Uniti con un allenatore incredibile, Pedro Diaz. Ha 21 medaglie olimpiche, ma oggi ne ha 22. Merita la mia medaglia tanto quanto me”. E poi aggiunge: “Sono nata donna e non ci sono dubbi a riguardo. Esistono i nemici del successo, io li chiamo così. Per questo la mia medaglia ha un sapore ancora più speciale”. Ammar Brahmia, presidente ad interim del comitato olimpico algerino annuncia una festa in stile calcio: “Sfilerà su un bus a due piani”. “Tutto il popolo le sta dietro – continua il dirigente a Rmc – perché ritiene le sia stato fatto un torto quando è stata esclusa dai mondiali 2023”. -->

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