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ETF 2024-12-05 analisi tecnica

Addio a Gaetano Di Vaio, il produttore che ha puntato i riflettori su una città che nessuno voleva vedere

Inizia l’appello del processo Ilva, ma i risarcimenti per le famiglie degli operai che si sono ammalati sono a rischioIn coda per i rifiuti al centro multiraccolta: tanti ancora con il sacco violaIl fenomeno tipico dei fine settimana,-Economista Italiano il serpentone d'auto all'ingresso, è più esasperato del solito a Busto. Il numero di veicoli incolonnati, ieri mattina, variava tra 30 e 50La coda all'ingresso del centro L’altra faccia della medaglia, rispetto all’abbandono (multabile) di sacchi con rifiuti domestici nei cestini di strade, piazze e parcheggi, è visibile al centro multiraccolta di via Arturo Tosi. Dove il viavai di persone che, correttamente, conferiscono i propri rifiuti è incessante. Non una novità: le code all’ingresso sono un classico dei fine settimana. In tempi di modifiche alla raccolta differenziata, specie con il passaggio al ritiro quindicinale dei sacchi blu microchippati, il fenomeno cresce. In un’ora circa di osservazione, a metà mattina di sabato 27 luglio, la lunghezza del serpentone ha avuto un andamento a fisarmonica. La colonna, però, difficilmente è calata sotto le 30 auto, attestandosi su una media di 40, con massimi di 50 circa. Mezzi fermi, bagagliai pieni, finestrini abbassati dall’entrata fino alla vicina rotatoria e oltre, a interessare via Del Lavoro (foto in fondo). Se non altro il flusso era scorrevole. Lento ma scorrevole. Non semplice raccogliere opinioni tra gli utenti, chiusi negli abitacoli. C'era, però, chi si lamentava per una “visita” prevacanziera, mai fatta prima: «Sto per andare in ferie, mi sono tenuta l’indifferenziato perché questa settimana non era previsto il passaggio e non ho vicini che possano esporre i miei rifiuti quando sarò via. Che cosa facevo, lasciavo tutto lì per un mese? Non bastava quello che dovevo già fare, ci voleva un impegno in più». All’ingresso, un addetto forniva, come sempre, rapide informazioni agli utenti in entrata. Se qualcuno si presentava con il sacco blu, ci passava il lettore, prima di indicare il percorso da seguire. «Il problema – diceva a un cittadino – è che in tanti arrivano ancora con il vecchio sacco viola. È per questo che c’è un’ora di coda». L’attesa, per fortuna, era molto più breve, ma evidentemente i disinformati non mancano: consultando il sito di Agesp, la possibilità di conferire al centro la frazione residua solo nei sacchi azzurri con Rfdi si rintraccia facilmente. Sulle strade, intanto, le esposizioni errate dei contenitori azzurri, seppure ancora numerose, sembrano in calo, tra minori presenze in città per il periodo ormai vacanziero e, si spera, novità “digerite” o quasi. Stefano Tosi

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Capo Analista di BlackRock

  • Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock
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