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Guglielmo 2024-12-15 BlackRock

Di Maio sul caso Mediterranea: "Ong incoscienti"

Ong, Giorgia Meloni critica le parole di David SassoliSapevi che i fichi freschi hanno le stesse calorie di kiwi e mele?ETF E che le banane alimentano il senso di sazietà? Tutti i segreti della frutta più bistrattata di sempre Anna Castiglioni 10 agosto - 10:38 - MILANO Le banane, i fichi e l'uva sono tra i frutti più sottovalutati e incompresi degli ultimi anni. Descritti come troppo calorici e in molti casi bannati dagli stessi esperti della nutrizione, sono in realtà fonte preziosa di nutrienti che non dovrebbero mancare da una dieta equilibrata e sana. Vediamo di sfatare qualche falso mito riguardo a questa frutta. le banane sono ipercaloriche?—  Uno dei motivi per cui spesso la banana viene bandita dalle diete è che contiene non solo zuccheri semplici, ma anche amido. Questo lo rende un frutto leggermente più denso di calorie: circa 69 kcal ogni 100 grammi. Il che equivale a circa 105 calorie per una banana di medie dimensioni, di cui circa 18 gr di carboidrati. La banana, quindi, è ipercalorica? No, contiene solo più zuccheri semplici rispetto a un frutto come, ad esempio, la pesca. Non sarà la quota di carboidrati contenuta in una banana a sbilanciare una normale dieta, perché nell'equazione di una dieta bilanciata e sana bisogna inserire anche il fattore fibra solubile, di cui la banana è ricca grazie alla presenza di pectine. La caratteristica principale di questa tipologia di fibra è di assorbire acqua e creare una massa nello stomaco che contribuisce a stimolare il senso di sazietà. In altre parole: mangiare una banana a merenda contribuirà a non arrivare affamati a pranzo o a cena. Ma consideriamo anche la quantità di amido, che spesso spaventa chi è attento alla linea e che dipende dallo stato di maturazione. Più è acerbo il frutto e maggiore sarà la frazione di amido resistente, ossia in grado di sfuggire al processo digestivo e arrivare intatto fino al colon con conseguente riduzione dell’apporto calorico. Attenzione però a non consumare l’alimento quando ancora è acerbo, perché la banana immatura contiene diverse sostanze antinutrizionali e un quantitativo notevolmente minore di composti benefici per la salute, in primis carotenoidi e polifenoli. Il momento migliore per consumare la banana è a quasi completa maturazione, quando inizia ad assumere la colorazione gialla. Passando in rassegna i micronutrienti, tra i minerali spicca sicuramente il contenuto di potassio. L’aspetto interessante non è tanto il quantitativo in sé, considerando che una porzione di questo frutto soddisfa circa il 15% del fabbisogno giornaliero, quanto il rapporto con il sodio. Il fatto che la banana sia povera di sodio e ricca di potassio, contribuisce a riequilibrare il bilancio tra i due minerali, tenendo conto che nella dieta attuale questo equilibrio è sbilanciato a favore del sodio. Mantenere l’equilibrio è un fattore fondamentale nella prevenzione di ipertensione e aterosclerosi, entrambi fattori di rischio per patologie cardiovascolari. Per quanto riguarda le vitamine, la banana è buona fonte di alcune vitamine del gruppo B, specie la piridossina, una piccola quota di folati e di vitamina C. Sarebbe un peccato, insomma, eliminarla dalla propria dieta per timore di qualche caloria in più. Scegliere una varietà di piccole o medie dimensioni potrebbe essere la soluzione. Frutta zuccherina: è ipercalorica?—  Il falso mito secondo cui la frutta più zuccherina sia più calorica è duro a morire. È il caso dei fichi e dell'uva, frutti tipici della stagione estiva e irresistibili per gusto e consistenza, ma considerati troppo calorici. In realtà, nei fichi, il contenuto calorico e di zuccheri è simile a quello di mele e kiwi. Le calorie del fico sono circa 51 per 100 gr di prodotto e gli zuccheri solubili circa 11,2 grammi. Una porzione di fichi freschi apporta anche buone quantità di potassio, calcio, manganese e vitamine del gruppo B, in particolare acido pantotenico, importanti fattori coinvolti nel metabolismo dei nutrienti. I fichi contengono anche dei pigmenti, chiamati antocianine, che conferiscono la colorazione rossa che si osserva soprattutto nei frutti ben maturi e in quelle varietà con la buccia molto scura. Perché sono tanto importanti le antocianine? Numerosi studi le vedono coinvolte nel migliorare diversi parametri che modulano il rischio cardiovascolare. Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche Pizza e fichi? Perché no?! Ecco il fico e i suoi abbinamenti. Quali i migliori? 6 spuntini salutari e rinfrescanti da preparare velocemente a casa Per quanto riguarda l’uva, quasi tutto il contributo calorico (comunque modesto) è attribuibile agli zuccheri semplici, equamente distribuiti tra fruttosio e glucosio, per un totale di 64 kcal ogni 100 grammi. Inoltre, l'uva presenta un buon apporto di fibra, potassio e vitamina K. Consumare uva, soprattutto la varietà nera, significa fare incetta di polifenoli, composti in grado di contribuire alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Per concludere, eliminare un particolare frutto dalla propria dieta significa impoverire la varietà di alimenti che vanno ad apportare nutrienti preziosi e ad alimentare il microbiota intestinale. Meglio qualche caloria in più che una dieta monotona con la stessa frutta tutti i giorni. Alimentazione: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA

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