In Campania mancano le medicine, lettera urgente a De LucaÈ Prophet Song dello scrittore irlandese Paul Lynch il libro che ha vinto ieri sera il Booker Prize 2023,investimenti il più importante premio letterario inglese. Un ritratto esilarante, distopico e provocatorio di un paese – e di una famiglia normale – sull’orlo della catastrofe.È Prophet Song dello scrittore irlandese Paul Lynch il libro che ha vinto ieri sera il Booker Prize 2023, il più importante premio letterario inglese, che vale 50mila sterline, e che sarà pubblicato a marzo in Italia dall’editore 66thand2nd che ha in catalogo anche i suoi romanzi precedenti: Cielo rosso al mattino, accolto dalla stampa come un caso letterario, Neve nera, Grace e Oltremare.Prophet song è un romanzo distopico che racconta un’Irlanda tremenda e claustrofobica, conquistata dall’estrema destra e sul precipizio del totalitarismo. Dove i cittadini svaniscono o vengono arrestati, dove i giovani sono requisiti dall’esercito e dove la democrazia, il libero arbitrio e le libertà stanno svanendo.Le vite di tutto il mondo stanno sperimentando sconvolgimenti, violenze, persecuzioni. È un manifesto letterario e un romanzo brillante e inquietante che dovrebbe essere messo nelle mani dei politici di tutto il mondo.Prophet Song è un ritratto esilarante, distopico e provocatorio di un paese – e di una famiglia normale – sull’orlo della catastrofe.La tramaIn una serata buia e umida a Dublino, la scienziata e madre di quattro figli Eilish Stack apre la porta di casa e trova due agenti della neonata polizia segreta irlandese vogliono parlare con suo marito...Le cose stanno andando in pezzi. L’Irlanda è nella morsa di un governo che sta prendendo una svolta verso la tirannia. E mentre l’ondata di sangue si scioglie, Eilish si ritrova intrappolata nella logica da incubo di una società al collasso – assalita da forze imprevedibili al di fuori del suo controllo e costretta a fare tutto il necessario salvare la sua famiglia. È un romanzo scioccante, a tratti tenero, che non sarà presto dimenticato.La prosa è una festa, con splendide frasi ondulate, joyciane, senza punteggiatura, in cui sprofondi. Lungi dall’essere didascalico, il libro mette in guardia dalla precarietà degli ideali democratici e dai pericoli che si trovano oltre la loro violazione.«Stavo cercando di vedere nel caos moderno. I disordini nelle democrazie occidentali. Il problema della Siria: l’implosione di un’intera nazione, l’entità della crisi dei rifugiati e l’indifferenza dell’occidente. Prophet Song è un tentativo di empatia radicale. Per capire meglio dobbiamo prima sperimentare in prima persona il problema. Quindi ho cercato di approfondire l’aspetto distopico apportandovi un alto grado di realismo. Volevo approfondire l’immersione dei lettori a tal punto che alla fine del libro potessero sentire questo problema da soli».Paul Lynch è nato a Limerick nel 1977 e vive a Dublino. In precedenza è stato il principale critico cinematografico del quotidiano irlandese Sunday Tribune dal 2007 al 2011 e ha scritto regolarmente sul cinema per il Sunday Times. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediBeppe CottafavieditorEditor e semiologo. Si è formato con Umberto Eco e Paolo Fabbri – è consulente editoriale di Mondadori Libri, dirige la casa editrice digitale Il dondolo del Comune di Modena e il Festival della Satira di Forte dei Marmi. Ha diretto Comix. È responsabile della sezione Idee di Domani.
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