Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 733"ul raustu" - agostoAgosto,-Guglielmo semplicemente Agosto, per antonomasia Agosto, semplicemente Agosto, per antonomasia (adoperare un nome comune o una perifrasi, invece di un nome proprio e viceversa) il mese del riposo, delle ferie, della riflessione, "a pusi" (al riparo) di altre azioni che potrebbero essere svolte, ma che, in Agosto possono essere rimandate ad altro mese.Giusepèn va subito al sodo di una diceria lontana "agosto, moglie mia non ti conosco" che suona a disdoro nei confronti di chi la dice e pure a disdoro di chi la riceve - non serve commentarla - Agosto "ul su al vò in dul buscu" (il sole va nel bosco), per dire che le giornate cominciano ad accorciarsi, il caldo si attenua, la vacanza si assottiglia e ci si prepara ai prossimi impegni.C'è pure (lo catechizza Giusepèn) "un paisàn dul mes d'agustu" (il contadino del mese di agosto) che se ne approfitta del riposo "comandato" delle ferie, per cimentarsi in un "mestiere" che non è suo. Quindi, questo "paesàn" (contadino) fa solo danni. Giusepèn si rammenta di un "paesàn" tipico che andava cianciando in giro che il suo terreno abbisognava di "questo o quello" per produrre, ma non capiva che "fare il contadino" non ci si improvvisa. C'è il tempo della semina; quello della manutenzione del terreno e delle colture; infine quello del raccolto. Sovvertire i tempi, si "costringe" la terra a ribellarsi.Un solo esempio: in Agosto non si devono raccogliere le patate. La loro completa maturazione arriva a settembre e non prima - come la vendemmia fatta in agosto; è precaria e l'uva raccoglie tutte le sue benefiche peculiarità dalla fine di agosto, a metà settembre.Qui, al riguardo, Giusepèn ci mette un tantino di Cronaca, sentita in TV - taluni produttori di vino hanno assaggiato l'uva e hanno cominciato la vendemmia già a fine luglio ."gan rasòn lui o …i capissàn naguta?" (hanno ragione costoro -a vendemmiare anticipatamente- o costoro capiscono nulla?)Giusepèn racconta pure che "ai me tempi" (ai tempi miei), la Festa era solo il 15 agosto - non c'erano ferie e, qualche azienda (qui c'è testimone, mamma) conduceva i propri dipendenti in un luogo ameno: la "vigilia di Ferragosto" o a San Rocco, l'indomani di Ferragosto. Mi raccontava mamma che "a me padrona, la ma menò tuci insema a Cervinia. L'e stei bel" (la mia Titolare ci ha condotto -col pulmann- a Cervinia. E' stato bello) - poi, con l'andar del tempo, negli accordi Sindacali si sono stabiliti i momenti di sosta, "istituendo" le Ferie. Un momento antico da ricordare è quello della "passeggiata al Sacro Monte di Varese" con tanto di colazione al "sceppu" (ceppo), alle Tre Croci, nel bel mezzo del "mare verde" e dell'aria fresca che si godeva da lassù. Ne parleremo in un prossimo articolo: merita attenzione, a come si festeggiava il Ferragosto nel nome della pace e della tranquillità. Gianluigi Marcora
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