Negata la perizia psichiatrica ad Alessia PifferiL'imprenditrice che denunciò Messina Denaro: "Fate nomi e cognomi di chi l'h...L'imprenditrice che denunciò Messina Denaro: "Fate nomi e cognomi di chi l'ha protetto"Parla Elena Ferraro,ETF l'imprenditrice sotto scorta dal 2014 per aver denunciato il clan di Messina Denaro: il racconto del tentativo di estorsionedi Marianna Piacente Pubblicato il 18 Gennaio 2023 alle 22:38 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatamafia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Uno dei tanti tentativi di estorsione di Matteo Messina Denaro. Parla a Fanpage.it Elena Ferraro, l’imprenditrice siciliana che dal 2014 è sotto scorta dopo aver denunciato il clan del capomafia arrestato a Palermo lo scorso 16 gennaio 2023: «Mi hanno detto che sarei diventata la regina della sanità trapanese, ma ho denunciato».Il tentativo di estorsione della clinicaIl capomafia voleva portare via a Elena Ferraro la clinica privata di cui è titolare a Castelvetrano, paese natale di Messina Denaro. Di fronte alla proposta, la donna non ha visto la possibilità di venire a compromessi con il boss: «Non avrei avuto più il controllo dell’azienda, avevo un senso di responsabilità verso il Paese». Si lascia poi andare a un racconto più dettagliato: «Nel 2013 ricevo la visita di un personaggio che si presenta come Messina Denaro nel mio ufficio. Chiaramente a Castelvetrano e non solo è un cognome noto. Questa persona ho scoperto poi essere Mario Messina Denaro, cugino di Matteo. […] Mi fece una richiesta di estorsione abbastanza importante: il mio centro di radiologia, che gestisco ancora oggi, doveva diventare struttura che doveva ripulire denaro sporco proveniente da attività illecite e sarebbe servito per mantenere la latitanza del boss e sostenere le famiglie dei carcerati. Io sarei diventata una sorta di regina della sanità trapanese se avessi accettato. Ma non avrei avuto il controllo dell’azienda».Il commento della donna sull’arresto del bossEsprimendo rabbia per chi non denuncia ed esortando a fare i nomi di chi ha protetto il capomafia per tutta la sua latitanza, Elena Ferraro conclude: «Lo Stato c’è, le forze dell’ordine ci sostengono, la magistratura ci è vicina. A me non è accaduto nulla, ho avuto intimidazioni, ma sono cose che si mettono in conto. Esorto i miei colleghi imprenditori a denunciare e a fare nomi e cognomi».Articoli correlatiinCronacaFiglio salva la madre dal suicidio: la donna gli aveva annunciato il suo proposito con un messaggioinCronacaIncidente sull'autostrada Messina-Catania: un ferito graveinCronacaOlimpiadi Parigi 2024: Angela Carini si ritira dall'incontro con Imane KhelifinCronacaBoxe, Angela Carini si ritira. Il commento di La Russa: "L'aspetto in Senato per abbracciarla"inCronacaAfragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due frati e altre quattro personeinCronacaEstate 2024: 5 festival da non perdere in Francia
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