Caso colf in Nero, Fico: "Stiamo valutando di sporgere querela"FLAVIOLIMPICO - Filippo Macchi e la gemma di quelle parole che meritano l'oro negato in pedanaIL DIARIO DI FLAVIO VANETTI DA PARIGI - «Derubato?-VOL No, mi sento un ragazzo fortunato»: l'azzurro a cui viene cancellata per due volte la stoccata vincente nel fioretto maschile batte tutti nelle dichiarazioni. Anche le polemiche Premessa: sono assolutamente convinto che l'epilogo della finale del fioretto maschile sia stato viziato da una serie di non decisioni degli arbitri che per due volte sul 14-14 non hanno assegnato la stoccata vincente, apparsa regolare, a Filippo Macchi, cercando la scorciatoia di rimettere tutto in gioco nella speranza di vedere qualche colpo più definito.Ci sono state un sacco di polemiche anche da parte del ct Cerioni, già piuttosto focoso nella sua attività di atleta, quando aveva sempre da discutere con gli arbitri: circola una foto del 2010 al mondiale di Parigi in cui impreca contro l'arbitro nella finale, altrettanto condizionata, del fioretto maschile a squadre.Va anche ricordato come sia perlomeno discutibile che la Federazione internazionale preveda un sorteggio che non tiene conto di banali criteri geografici: c'era un concorrente asiatico, Ka Long Cheung, campione olimpico in carica che poi ha vinto, ma il primo arbitro era di Taipei e il secondo della Corea del Sud. Per una questione di banale opportunità sarebbe stato il caso che almeno uno dei due fosse di un altro continente, magari escludendo anche l'Europa vista la presenza di un italiano.Al di là di questa situazione che ha già portato a proteste ufficiali da parte della Federazione italiana scherma, con il supporto del Coni, la cosa a mio avviso più interessante e più bella è la reazione di colui che ha subito il torto, cioè Filippo Macchi. Le sue dichiarazioni di ieri sera a caldo e quelle a mente fredda sono un capolavoro di eleganza, fair play e stile. Filippo ha consegnato un messaggio a WhatsApp e agli altri social nel quale ha scritto la seguente frase: «Ne ho sentite di ogni: "Ti hanno derubato", "arbitraggio scandaloso", "è una vergogna". Eppure a me viene da dire che sono un ragazzo fortunato: ho 22 anni, una famiglia stupenda, amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole. Sono arrivato secondo nella gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno sempre rispettate». Si tratta di qualcosa che va incorniciato in uno sport sempre più improntato alle polemiche, alle discussioni e alle critiche da bar sport: una gemma che vale da sola la medaglia d'oro che Filippo non ha vinto in pedana. Flavio Vanetti
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