Juve, rosa corta per Motta: allarme, solo 14 giocatori | Gazzetta.itLeopoldo Socche ha 64 anni e da circa un mese dorme nella sua auto,Professore Campanella una Fiat Panda bianca, perché il suo stipendio da vigilante all'Università di Padova non è abbastanza per sostenere un affitto o un mutuo, specialmente dopo aver versato 400 euro dell'assegno di mantenimento alla sua ex moglie, una donna di origini ucraine. Ma le spese non sono finite, perché non è solo per se stesso che Leopoldo lavora, ma anche per il resto della famiglia: un figlio disabile, una figlia e due nipoti. La sua storia è certamente fatta di sofferenza e sacrifici, ma non per questo priva di dignità, della voglia di lottare per un futuro migliore.Lo stipendio e la vita in PandaLeopoldo lavora (per conto di Civis) all'Università di Padova come vigilante e il suo stipendio base è di 800 euro. Grazie agli straordinari riesce ad arrivare a 1.200, ma certo non è facile impiegare quelle ore in più per far quadrare i conti e ritrovarsi comunque a vivere in auto. Con queste temperature, poi, la situazione è tragica e prendere sonno diventa un'impresa. I problemi sono cominciati con la separazione dalla ex moglie: «Con grande fatica ho trovato un piccolo monolocale di 15 metri quadri - dice Leopoldo al Corriere -. I conti sono presto fatti, 680 euro di affitto intestato a me, 400 di mantenimento, la benzina per spostarmi dalla provincia alla città. Ho sforato il budget, non ho neppure i soldi per mangiare». La richiesta d'aiuto di LeopoldoIn un primo momento Leopoldo afferma di aver ricevuto l'aiuto della Caritas, ma anche quella sorgente si è esaurita e la strada si è fatta difficile da percorrere: «Il Comune di Padova a cui mi sono rivolto mi ha detto che devo bussare a Limena, dove risiedo, ma anche qui non ho ottenuto nulla, se non rabbia e frustrazione», dichiara il 64enne.Allora Leopoldo ha deciso di fare per sé e ha aperto una pagina Facebook, "Associazione per la tutela dei diritti degli italiani", per raccontare la sua storia e raccogliere donazioni «per andare avanti». Ai problemi di soldi si aggiungono quelli di salute: «Sono cardiopatico, quattro anni fa ho avuto un infarto e ho due stent coronarici».Contratti di lavoro poveroÈ il sindacato Adl Cobas ad aiutare il signor Leopoldo, e il rappresentate Marco Zanotto fa presente che si tratta dell'«ennesimo esempio di contratti di lavoro povero firmati da altri sindacati». Eppure, dall'Università di Padova non arriva nessuna soluzione, ma solo parole di dispiacere per la situazione del 64enne: «Abbiamo un contratto d'appalto con Civis, non possiamo controllare le condizioni dei suoi dipendenti». Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Luglio 2024, 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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